Si intitola Innovarsi la mostra che sarà possibile visitare presso la Biblioteca Provinciale di Palazzo Terragnoli di Benevento dal 6 al 12 giugno prossimi.
Una personale di Tonino Dionizio a cura di Giuseppe Baldini.
«L’innovazione - si legge nel testo che accompagna l'esposizione - è la creazione di un prodotto nella sua totalità o rivisto nelle sue parti, un qualcosa che ha origine da un ideale assoluto o riportato alla luce dal passato e significativamente rielaborato e reso consono alla nuova esigenza o alla nuova interpretazione delle cose, partorito da un pensiero o una visione. E’ quello che Tonino Dionizio ha maturato nel suo percorso di artista: ricercare ciò che in precedenza è passato tra l’indifferenza e riportarlo alla luce in una concezione artistica diversa, maturata nel profondo dell’anima, in opposizione alle convenzioni e le tante contraddizioni, ma nel pieno rispetto di tutto ciò che è arte della pittura fin dalle origini. Creare, appagando sopravvenute esigenze artistiche, forse dettate dai tempi e dalle continue e sempre più veloci trasformazioni del nuovo mondo circostante».
L'artista nasce ad Apice il 17 settembre 1957. Sin da giovanissimo sente una forte inclinazione per la pittura e l’arte in generale. Terminato il Liceo Artistico di Benevento, frequenta per due anni l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, sotto la guida del Maestro Perez e prosegue successivamente gli studi da autodidatta.
Dopo aver conseguito la qualifica di restauratore di pittura presso l’Ufficio del Lavoro di Benevento, si occupa, a partire dalla seconda metà degli anni ’80, di affreschi, dorature e restauri. Dalle sue opere si evince una particolare predilezione per paesaggi agresti, scorci cittadini, nature morte e astratti. Non si sente particolarmente legato ad alcun pittore del passato e si mostra fermamente convinto dell’importanza di esprimere un proprio stile individuale. Trae liberamente ispirazione dalla realtà che lo circonda, rielaborandola con autonomia e sperimentando sempre nuove tecniche nell’esecuzione dei suoi lavori, pertanto il suo stile, in origine eclettico e poliedrico, ma sempre pervaso da un ardito sperimentalismo, lo fa approdare gradualmente a quella che l’artista stesso definisce “arte nobile”, ovvero la grafica ad inchiostro, che con il suo incessante - labor limae - arriva a raggiungere alti livelli di perfezione stilistica.
Madel