Battipaglia

Quattordici nomi su 3755 esaminati in tutta Italia. Quattordici candidati che non avrebbero dovuto, secondo la Commissione antimafia presieduta da Rosy Bindi, presentarsi alle prossime amministrative e che hanno prodotto certificati falsi. E il fatto clamoroso è che la metà stanno tutti a Battipaglia, il comune del salernitano che domenica andrà alle urne, e in altri due comuni campani, Trentola Ducenta e Villa di Briano in provincia di Caserta. Ma ci sono irregolarità anche a Roma per i candidati al consiglio e al municipio VI.

La black list è stata resa nota a Roma dopo lo screening sulle liste dei comuni ritenuti a rischio, ovvero quelli sciolti per infiltrazioni mafiose. Le verifiche sono state fatte sui casi di incandidabilità e ineleggibilità e sul clima nel quale si è svolta la campagna elettorale, con «eventuali condizionamenti ambientali». Gli impresentabili sono tutti appartenenti a liste civiche. Sono quelli senza il tagliando della legge Severino, candidati condannati e alcuni condannati anche più di una volta.

Colpo durissimo sulla campagna elettorale di Battipaglia dove sono 9 i candidati a sindaco, 32 liste elettorali, oltre 750 candidati al consiglio.

Nel mirino Carmine Fasano di Azione civica con Tozzi, professione macellaio. Daniela Minniti della lista Battipaglia Popolare con Inverso, imprenditrice. Lucio Carrara della lista Battipaglia con Cuore candidato a sostegno di Motta come il panettiere Francesco Procida della lista Speranza per Battipaglia e Bartolomeo d'Apuzzo, carrozziere, sempre a sostegno di MottaDemetrio Landi operaio invece è candidato nella lista Moderati per Battipaglia a sostegno di Lanaro mentre il ristoratore Giuseppe Del Percio della lista la città che verrà per Ciotti sindaco sarebbe candidabile ma se eletto potrebbe essere sospeso ai sensi della legge Severino. Più o meno la sorte che sarebbe toccata al Governatore Vincenzo De Luca all'indomani della sua elezione, lo scorso anno, quando la questione degli impresentabili è esplosa. De Luca, condannato in primo grado è stato poi assolto dalla Corte d'appello, rimanendo legittimamente in carica, mentre sempre per gli effetti della Severino è uscito dall'aula del Consiglio regionale il consigliere e medico Carlo Iannace, condannato in primo grado e oggi sostituito con il primo dei non eletti della lista Per De Luca Presidente, Francesco Todisco.

Quella degli impresentabili non è solo una vicenda che riguarda il casellario giudiziario, ha sottolineato la Bindi, ma riguarda la politica e la sua capacità di selezione.