L'ultima volta che Rosi Bindi, presidente dell'Antimafia, rivelò la lista degli impresentabili alla vigilia del voto per le regionali, si scatenò un putiferio per via del caso De Luca: il candidato governatore del centrosinistra in Campania vinse lo stesso le elezioni è poi querelò la Bindi per diffamazione, denuncia archiviata dal gip. Ma le polemiche nel Pd furono violente. Stavolta per le amministrative sono tre i comuni campani passati al vaglio dell'antimafia a caccia di impresentabili nelle liste: si tratta di Battipaglia nel Salernitano, ritenuto con Roma uno dei centri più a rischio in Italia, e di due comuni nel Casertano: Trentola Ducenta e Villa di Briano. Proprio in terra di Lavoro è stato efficace il lavoro del prefetto di Caserta Arturo de Felice che ha tolto dalle liste 19 candidati nei comuni casertani perché avevano fatto dichiarazioni mendaci sia sulla loro compatibilità con la legge Severino che sui carichi pendenti. L'obiettivo dell'antimafia è mettere il voto al riparo da infiltrazioni malavitose, ma la pubblicazione dell'elenco degli impresentabili che arriva puntuale a pochi giorni dal verdetto delle urne continua a suscitare perplessità.