Una relazione sentimentale scomoda e quelle amicizie pericolose. Aspetti diversi di una stesa vita quella di Ferdinando Pecchia, il quarantenne freddato con quattro colpi di pistola alla schiena domenica sera nel bar Rumba di via Nenni. I carabinieri hanno ascoltato diverse persone, tra cui una in particolare. Si tratta – secondo indiscrezioni - di una giovane con la quale Pecchia, padre di tre figli e separato da poco aveva iniziato una relazione. Una ventenne dalle parentele importanti, con personaggi di spicco dei clan della vicina Marano. Nella città che è stata feudo dei Nuvoletta si stanno riassettando poteri e comando. Sono tornati gli Orlando. E Pecchia, terzo figlio di una famiglia tranquilla e stimata, risulta segnalato in compagnia di persone legate al clan degli Amato-Pagano.

Chi? Si parla di Mariano Riccio, esponente di una fazione maranese scissionista degli Amato-Pagano di recente finito in cella. Insomma si indaga in quella terra di camorra bruciata e distrutta dalle faide degli scissionisti, che continuano a mietere vittime e a consumare vendette, dirette e trasversali. Allora gli inquirenti si chiedono perchè Pecchia è stato ucciso in stile camorra, come un boss da un sicario spietato e determinato a farlo fuori? Le ipotesi visto il quadro di rapporti e parentele lascia aperte più domande. Un segnale a Mariano Riccio e ai suoi affiliati liberi? La vecchia camorra di Marano infastidita da una relazione scomoda? Un regolamento di conti?

Di certo lascia impressionati lo stile di una esecuzione di una ferocia spietata. Il killer è entrato in quel bar si è diretto sicuro verso la sala slot e lo ha freddato. E' successo poco dopo le 20, all’interno del bar Rumba, in via Pietro Nenni, c’era solo il barista: che è ancora sotto choc. Chi ha sparato sapeva di non sbagliare: il killer è entrato, si è diretto verso l’obiettivo che era di schiena e giocava con una slot. Ha sparato. Senza pietà. Pecchia doveva morire. 

Redazione Na