San Giorgio del Sannio

«Chiedo a Ricci di inviare un esposto a Poste Italiane sui continui ritardi delle bollette, così come ha fatto il sindaco di San Nazzaro». E’ l’appello di una cittadina di San Giorgio del Sannio, A. S., che riporta all’attenzione una problematica già segnalata da numerosi utenti nel mese di gennaio: bollette scadute che comportano il pagamento di una mora ed un disservizio che si ripete ancora e che interessa non solo il comune di San Giorgio del Sannio. La stessa situazione si verificò anche nei comune di Apice, Calvi, San Nazzaro. «Se parli a San Giorgio del Sannio –riprende la donna – dicono che dipende da Benevento la consegna. Se parli con Benevento dicono che le responsabilità sono di Napoli. Se parli con l’Enel o altre compagnie dicono che le bollette le inviano in tempo e non dipende da loro. Ai miei genitori, che abitano nella mia stessa palazzina, la bolletta del gas è arrivata con circa 20 giorni di ritardo, pochi giorni fa. Personalmente mi sono stancata e ho risolto con il servizio online, dove la bolletta viene caricata il primo giorno utile per il pagamento. Però, guarda caso, le bollette arrivano in ritardo, la cartolina di un’amica arriva in ritardo, mentre quando si tratta di fondazioni che richiedono contributi come anche lettere pubblicitarie che chiedono altrettanti soldi quelle arrivano sempre senza problemi. Mi domando se c’è qualcuno che fa questo lavoro certosino». L’amministrazione comunale di San Giorgio del Sannio segnalò già alla Filiale provinciale di Poste italiane i continui disservizi. Ma ancora oggi la stessa problematica sembrerebbe ripetersi. Da circa un anno l’azienda ha riorganizzato lo smistamento della posta, che ora fa capo a Benevento, e non più come prima presso gli uffici postali dislocati nei paesi. Nel capoluogo sannita, come spiegò un dirigente di Poste Italiane, nell’intervista di gennaio, sono stati accorpati i portalettere di Apice, Sant’Arcangelo Trimonte, San Giorgio del Sannio ed altri comuni, secondo un progetto di Poste Italiane. Le motivazioni addotte dal dirigente sui ritardi della consegna della posta furono le seguenti: «persone che si assentano, congedi parentali, maternità, malattie, infortuni, comuni sprovvisti di toponomasticae di numeri civici».

di Michele Intorcia