Benevento

Il prossimo 5 giugno i beneventani dovranno scegliere un sindaco e non una storia che non c’è più. Mi domando, dunque, perché Mastella continui a cercare lo scontro con Umberto Del Basso De Caro anziché accettare di confrontarsi con me sul futuro della città: le amministrative non sono una gara a raccontare il passato ma una competizione a programmare il futuro».

Parte da qui Raffaele Del Vecchio, candidato sindaco Pd, e prosegue:  "Intendiamoci: ognuno ha la propria storia. E Mastella sicuramente sarà orgoglioso della storia dell’Udeur, di quella del giornale del suo partito - il Campanile-, della sua coerenza politica, della sua linearità nelle alleanze, di come viene percepito nell’immaginario collettivo. Ma non è su questo che i cittadini saranno chiamati ad esprimere un giudizio. È sulla conoscenza dei problemi, su come volerli affrontare e sulla credibilità del candidato che si fonda questa competizione elettorale.

Da parte mia, in queste settimane, confrontandomi con le persone della città in cui io vivo, ho raccontato quello che è stato fatto in questi anni, ho spiegato perché alcune altre cose non è stato possibile farle, e soprattutto ho parlato di quel che sarà fatto nei prossimi cinque anni. E l’ho fatto chiamando a Benevento ministri, sottosegretari e rappresentanti della Regione che si sono assunti degli impegni concreti per il territorio indicando anche delle scadenze precise entro cui dar conto di ciò che è stato detto. Un lavoro enorme al quale Mastella ha contrapposto il nulla assoluto. Tanto che in questa campagna elettorale mi è mancato un pezzo: non ho potuto contestare le sue proposte né tantomeno paragonarle alle mie semplicemente perché non esistono.

Un vuoto che si spiega con la sua totale inadeguatezza a ricoprire il ruolo di amministratore. D’altronde, una cosa è fare il sindaco altra cosa è fare il segretario nazionale di un partito.
E dunque: la verità è che Mastella non ha alcun interesse a fare il sindaco. Si annoia a fare il pensionato della politica e utilizza Benevento come trampolino per rientrare a Roma nel prossimo Senato, non più elettivo. Ma così ribalta quello che dovrebbe essere il rapporto tra eletto ed elettore. Perchè è il sindaco che deve servire alla Città, non la Città che deve servire al sindaco”.

 

Redazione Bn