Benevento

La sensazione è che in gioco ci siano interessi e valori che vanno bel al di là di uno scranno a palazzo Mosti. A sette giorni dal voto, la campagna elettorale delle amministrative beneventane è un ring dove a confrontarsi sono i pesi massimi della politica sannita. Con il rischio di trasformare il voto per il prossimo sindaco, in una specie di valutazione storica ante quem; del resto fu lo stesso Mastella, annunciando la propria discesa in campo, a chiedere un “plebiscito sulla sua persona”. Ecco perché si fa fatica a ricordare una marcia di avvicinamento alle urne più avvelenata di quella odierna.

Il PD lascia a Del Vecchio il compito di comunicare il programma della sua “Benevento Centrale”, mentre l'artiglieria pesante la sfodera il leader Del Basso De Caro che di Mastella dice: “Dal '76 in Parlamento e ripetutamente al governo senza lasciare segni che non fossero in favore dei suoi cari” – chiosando la nota con il botto, ricordando che la celebre festa dell'UDEUR di Telese “era sostenuta da imprese edilizie, di cui almeno nove erano di Casapesenna”.

Gli avversari invece sparano a raffica sia contro i democratici che all'indirizzo dell'ex Guardasigilli, alla ricerca di una presunta purezza o superiorità, o comunque per qualificarsi come “altro da”.

Per la poltrona di inquilino di palazzo Mosti, Gianfranco Ucci predica serietà, a cominciare dall'analisi dei conti pubblici del Municipio. Ma ad infiammare la platea dell'Hotel President è un altro big, Pasquale Viespoli, che appoggia la corsa dell'ex vicesindaco dell'ultima giunta beneventana di centrodestra: “Del Basso De Caro e Mastella sono rappresentativi di un pezzo di borghesia improduttiva di questa città – tuona l'ex senatore – che teme il merito e la competizione e chiede alla politica protezione per la propria mediocrità”.

Marianna Farese potrebbe invece concludere la campagna elettorale con una collezione di querele, Pepe prima, Del Vecchio poi. La candidata pentastellata e il vicesindaco uscente scavano ciascuno nel passato dell'avversario per colpire sotto la cintura a colpi di interventi su facebook e note stampa. Farese è fiduciosa – così come Mastella – di riuscire a raggiungere l'obiettivo del ballottaggio e afferma: “Questa è una città non un feudo”.  

a cura di Carus