“Io avanti nei sondaggi, sono gli altri a doversi contendere un posto per il ballottaggio”. La notizia desumibile dalla conferenza stampa di Clemente Mastella, non è tanto la presentazione delle sue dieci idee per il rilancio di Benevento, andando così a colmare quello che nella prima parte di campagna elettorale beneventana era parso come un tallone d'Achille dell'ex Guardasigilli, ovvero la mancanza di un programma di mandato organicamente strutturato.
A colpire è invece la tranquillità di chi si sente in vantaggio e può permettersi di dismettere con disinvoltura, bollandoli come quisquilie, i manifesti del Pd in cui viene additato come latitante per non aver preso parte al confronto con i candidati presso la Rai; tribuna elettorale che, nell'appuntamento riservato agli aspiranti consiglieri, denuncia Mastella, ha visto la partecipazione della sola candidata della sua coalizione.
Una sicurezza che induce l'ex eurodeputato ad ostentare poco interesse ad elevare la temperatura dello scontro politico. Solo a margine della conferenza stampa, si concede di colpire di taglio e non di fioretto, dichiarando di non avere padrini o protettori, o ex senatori a cui chiedere il permesso per governare, né di dover rispondere alla Casaleggio associati, riferendosi ai cordoni ombelicali che legano rispettivamente Del Vecchio a Del Basso De Caro, Ucci a Viespoli, i pentastellati a Beppe Grillo.
Ancora una volta viene evocata la concreta minaccia di inquinamento del voto nei quartieri popolari, il fatto che le repliche piccate siano arrivate dal PD, per Mastella è una specie di excusatio non petita. Mastella che, sul tema della legalità, il Movimento Cinque Stelle vuole piazzare dall'altra parte dello steccato proprio assieme ai democratici, le proverbiali due facce della stessa medaglia, anche nei metodi, scrivono i grillini.
“Il Movimento testimonia la capacità di plasmare cittadini attivi e non timorosi clientes – scrive in una nota Marianna Farese – i due blocchi in apparenza contrapposti sono in realtà costituiti da personale politico privo di qualsiasi ideologia o ideale”.
Intanto Vittoria Principe mette in discussione uno dei capisaldi dell'eredità del duo Del Vecchio-Pepe, ossia il riconoscimento Unesco per la chiesa di Santa Sofia, affermando che l'idea prese corpo a palazzo Mosti addirittura nel 1995; durante il confronto in Confindustria Raffaele Tibaldi giudica superato e bisognoso di modifiche il Piano Urbanistico Comunale.
E per tornare a Mastella e alle sue idee per il rilancio di Benevento, la sua squadra ha messo a punto 10 idee: Istituzione Reddito minimo di vita, misura di assistenza transitoria per evitare l'indigenza; Patto per i servizi fondamentali, Acqua, luce e gas in tutte le case; Istituzionalizzazione Comitati di quartiere, scelti con elezioni per partecipare alla vita comunale; Badante di Prossimità per combattere il disagio e promuovere una nuova socialità; Ripristino del mercato di Porta Rufina e riorganizzazione di quello a Santa Colomba; Nuovo Piano di mobilità anche attraverso una pista ciclabile che unisca la città; Nuova intesa con l'Università del Sannio alla quale affidare la promozione del brand cittadino; Indennità carica di sindaco utilizzata per finanziarie progetti senza burocrazia: Rivitalizzazione del centro storico ed infine un nuova Mensa scolastica partendo dal centro di cottura Comunale.
a cura di Carus