Scelsero il giorno di San Gennaro per nominare, nel 2010, il capozona su Forcella, Tribunali e Maddalena per conto dello storico clan Mazzarella. «Mi hanno consegnato le chiavi di Napoli» disse il nuovo eletto. Ora lui e tutti i fedelissimi non avranno santi a cui appellarsi. La sentenza emessa ieri dal giudice Pietro Carola ha chiuso il processo in primo grado ed è un verdetto di condanna per gli uomini del clan Ferraiuolo e Del Prete a cui la paranza di babyboss di Forcella dichiarò guerra seminando morte e violenza tra i vicoli del centro storico. Ne vengono fuori 314 anni di carcere complessivi. Forcella, le condanne per i boss della paranza: 314 anni di carcere complessivi.

La sentenza è stata emessa ieri dal giudice Pietro Carola e ha chiuso il processo in primo grado. Verdetto di condanna per gli uomini del clan Ferraiuolo e Del Prete a cui la paranza di babyboss di Forcella dichiarò guerra seminando morte nel centro storico.

La condanna ammonta a 314 anni di carcere complessivi. La pena più alta, spiega il Mattino, è stata decisa per Salvatore Del Prete, secondo gli inquirenti ai vertici dell'organizzazione camorristica "con compiti di decisione, pianificazione e individuazione di tutte le azioni delittuose da compiere, obiettivi da perseguire, richieste da avanzare, mantenendo la cassa del clan e provvedendo alla distribuzione delle mesate agli affiliati": 20 anni di carcere. A sette anni sono stati condannati Vittorio Cioffi e Rosario Cinque, accusati di aver fatto parte del clan. Per il resto l'elenco delle condanne è una lunga lista.

Il processo è nato dall'inchiesta culminata il 3 marzo dello scorso in decine di arresti. La faida esplose nel 2011. In quel clima di conflitto si inserì anche l'omicidio avvenuto il 21 maggio 2012 in piazza Calenda a Forcella: la vittima fu Giovanni Saggese.

Redazione Na