Benevento

“Nei giorni scorsi mi sono rivolto alle autorità competenti per segnalare il rischio, serio e concreto, che la campagna elettorale per le comunali potesse essere condizionata da turbamenti di natura illecita. L’ho fatto ben prima degli ultimi episodi di cronaca, su cui spero che le forze inquirenti possano al più presto fare luce escludendo ogni implicazione tra le due vicende, che pure però fanno riferimento ad un candidato in campo”. Così Clemente Mastella che spiega: “Più di un segnale era giunto sin dalle prime fasi del confronto, con contestazioni ad arte programmate e addirittura svolte alla presenza di candidati avversari, ciò nonostante ho dovuto subire il fuoco di fila degli altri raggruppamenti, pronti a sminuire il rischio di un’infiltrazione del malaffare nella contesa elettorale. Io credo che ci siano mille modi per alterare il corso di un’elezione, e troppo spesso l’inquinamento del voto avviene attraverso canali tollerati: dalle affissioni abusive, alla scheda ‘ballerina’, fino alla partecipazione diretta di chi non persegue interessi leciti. Il Pd, per le ovvie ragioni, non vuole che si dica che la città è sempre più simile ad altre realtà della Campania: segnalare il rischio che Benevento possa evolvere come il peggiore hinterland napoletano, non vuol dire fare pubblicità negativa al territorio ma provare a correggere una parabola discendente che non si arresterà fino a quando non cambieremo tutto! A dover dare un segnale preciso in tal senso, sono innanzitutto le forze politiche che non possono indugiare nei toni e nel lessico che hanno caratterizzato, spero solo fino ad oggi, la campagna elettorale”

Secondo Mastella il “problema sicurezza” deve essere affrontato immediatamente “per il futuro di Benevento: va capito cosa è stato fatto e cosa poteva essere messo in campo. Avevo chiesto, ricevendo ancora una volta solo attestazioni di poca valenza, che sui temi qualificanti si potesse rappresentare la città unita, all’interno e all’esterno. Ad esempio, contro la criminalità bisogna essere compatti rifiutando e denunciando anche la collateralità a questo mondo: un dovere di chi governa o aspira a farlo. Mi auguro che la riflessione sull’attualità spinga a mettere da parte un lessico, vera arma di chi fa politica, utilizzato ad oggi finanche per rappresentarmi alla stregua di un cane che abbaia! Voglio sperare che la contrapposizione sterile lasci il campo al ragionamento, i rappresentanti politici devono esprimersi innanzitutto su questo tema: come difendere Benevento dalla micro e dalla macro criminalità!”. E conclude: “Piuttosto che alimentare il dibattito sotterraneo con trovate folcloristiche, come i finti sondaggi che in queste ore vengono diffusi ad arte, ci si interroghi su come viene selezionata la classe dirigente, si costruisca un argine all’infiltrazione, si metta il punto su una situazione di degrado urbano e sociale che viene favorita dall’inesperienza assoluta e dal dilettantismo politico. C’è chi è pronto a scendere a patti con chiunque per un pugno di voti, ora è il momento di far sentire forte la voce della Benevento sana che non accetta compromessi”.