“Le polemiche riguardanti l'approvazione, da parte della Camera, di un provvedimento con il quale, tra l'altro, si prevede di abbattere le case abusive secondo il criterio di priorità derivante dalla circostanza che esse insistano in zone demaniali (procrastinando gli abbattimenti delle case diversamente ubicate). Provvedimento privo di logica e buonsenso che danneggia la regione Campania la quale, sarà bene ricordarlo, non ha goduto dei benefici del condono emanato nel 2003 dal governo Berlusconi”. Lo afferma, in una nota, il senatore del gruppo Ala (Alleanza Liberal Popolare Autonomie), Vincenzo D’Anna ricordando come quel condono “fu impugnato dall'allora governatore Bassolino” e che “solo a distanza di anni la Corte Costituzionale si è pronunciata rigettando quell'improvvido ricorso”.

“Da tale situazione - prosegue D’Anna - è scaturita la circostanza che in Campania gli oneri per la sanatoria sono stati fissati in un importo pari al doppio rispetto a quelli previsti dalla legge e che le cubature sanabili sono risultate, di fatto, circa la metà. Di conseguenza molte delle case destinate ad essere rase al suolo, sono ritenute ‘fuorilegge’ solo in virtù di quella mai sanata sperequazione”. “Come se non bastasse - ribadisce ancora il senatore di ALA - occorre evidenziare che lo stanziamento di 50 milioni per la messa in moto delle ruspe è una goccia nel mare essendo prevista una spesa complessiva per gli abbattimenti che supera il miliardo di euro”. 

Inoltre, aggiunge D’Anna: “appare quanto mai lacunoso che le procure possano assegnare a ditte l’esecuzione delle demolizioni senza una preventiva gara ad evidenza pubblica. Sono forse, i magistrati, al di sopra della legge e dei criteri di trasparenza che più volte censurano per i pubblici amministratori?”. Insomma, conclude il parlamentare di ALA: “quello che serve è una legge che preveda logica, realismo, buonsenso e trasparenza e che non arrechi più ulteriori danni ai già vessati cittadini campani". 

Redazione Na