Fondo Valle Calore Salernitana, la Cgil rompe gli indugi e passa all’attacco su quelli che sono i ritardi nella riapertura della bretella autostradale. “Non ci interessa più e ci pare ormai anacronistico l'annoso braccio di ferro tra l’intransigente posizione della Sovrintendenza ai Beni Culturali, l’evanescente attività dell’Amministrazione Provinciale. – scrivono in una nota congiunta il segretario generale della Fillea Cgil, Luigi Adinolfi e il segretario provinciale Cgil, Anselmo Botte - I tempi biblici ai quali ci ha ormai abituata la nostra burocrazia tiene ferma al palo la riapertura del Cantiere della bretella denominata “Fondo Valle Calore Salernitana” che dovrebbe unire, come da progetto iniziale, Campagna a Vallo della Lucania. Un’opera di vitale importanza per la viabilità provinciale di un territorio fin troppo martoriato dal dissesto idrogeologico e dalla endemica difficoltà di collegamenti tra le Comunità. E' inutile dire che tali lavori darebbero una boccata di ossigeno ai livelli occupazionali (cosa di non poco conto in una Provincia in cui la crisi ha paralizzato l’intero Settore dell’Edilizia con una altissima percentuale di disoccupati). Pertanto, facciamo nostre tutte le iniziative che le Comunità locali vorranno mettere in campo per sbloccare l'Opera (i cui Fondi, 15 milioni circa, sono stati destinati nell'ambito del "Patto per il Sud" dalla Regione Campania) e quelle rivolte a tutta la popolazione per una azione di sensibilizzazione collettiva. Riteniamo che debbano essere coinvolti tutti i soggetti istituzionali: la Provincia, la Soprintendenza e le Parti Sociali, ognuno per il ruolo che ricopre e fare in modo di portare a termine il Cantiere affinchè non si registri l’ennesima opera incompiuta, una paradossale costante che caratterizza la nostra Provincia”.
Redazione