Benevento

Sulla questione del fallimento di Art Sannio Campania ed i successivi licenziamento di tutti e 13 i dipendenti è intervenuto il candidato sindaco Clemente Mastella che non usa mezzi termini per quanto riguarda le responsabilità e spiega: “Il licenziamento in blocco dei dipendenti di ArtSannio è un altro drammatico esempio dell'incapacità amministrativa e del fallimento politico del centrosinistra beneventano. La città non può restare in silenzio di fronte a quest'ennesimo sfregio che colpisce il comparto culturale e turistico di Benevento. Se, come credo, il rilancio del territorio passa per la promozione delle sue peculiarità, artistiche e culturali, di certo non si può partire dal licenziamento dei dipendenti del museo. Una vergogna frutto proprio della tanto vantata filiera istituzionale del Pd che governa Comune, Provincia, Regione e Governo, producendo solo danni per Benevento. Una situazione ampiamente segnalata proprio in Consiglio dalle forze di opposizione che opportunamente sottolinearono tutti i rischi dell'operazione di trasferimento dei dipendenti di ArtSannio, in assenza dei necessari presupposti di solidità finanziaria dell'azienda che avrebbe dovuto assumerli. Una follia gestionale, anche per il tradimento palese degli indirizzi consiliari che la Provincia aveva affidato alla sua società: la dimostrazione che questa politica non viene considerata autorevole nemmeno dai suoi stessi esponenti. Avevo sollecitato nei giorni scorsi - scrive ancora Mastella - sinergie e confronto sui grandi temi, ho ricevuto offese e sberleffi: pazienza, se non vogliono parlare con la città e i suoi esponenti, questi signori si confrontino almeno tra di loro. Oltre ad unire la mia personale vicinanza e solidarietà a quella dei sindacati confederali, voglio assicurare i dipendenti di ArtSannio che non permetteremo che la loro vicenda possa, in nessun modo, essere elemento di speculazione elettoralistica. Terremo gli occhi ben aperti, affinché come primo passo per la risoluzione di questa incresciosa vicenda, si faccia chiarezza sul percorso di affidamento dei servizi essenziali da loro svolti fino ad oggi. Non vorrei che la creazione scientifica del disagio, attraverso i licenziamenti dei dipendenti, sia il primo passo per moltiplicare i posti da assegnare attraverso cooperative o altre forme surrettizie di intercessione politica a fini elettorali. Il danno, al di là del dramma occupazionale, potrebbe subito costare alle casse pubbliche almeno 3milioni e 200mila euro di fondi da restituire all'Unione Europea per via del fallimento di ArtSannio. Anche questa vicenda ci segnala come siano necessarie serietà ed affidabilità per portare Benevento ed il Sannio lontano dal declino imboccato. Io sono certo che possiamo riuscirci con il contributo dei cittadini”.