Blitz della Dia negli uffici della Soprintendenza di Pompei: nel mirino dell'Antimafia, che ha sequestrato gli atti della gara e dello stato di avanzamento del cantiere, il restauro della domus del Marinaio. Al centro dell'inchiesta le continue proroghe dei lavori. I tecnici della soprintendenza e i supervisori sono tranquilli e addebitano ufficialmente i ritardi di circa un anno alla mancanza delle analisi strutturali di tipo statico del progetto di restauro. Ma sullo sfondo dell'indagine ci sarebbe il sospetto di condizionamenti esterni.
La ditta, che pure le carte in regola, potrebbe aver ricevuto pressioni se non addirittura richieste estorsive. GLi uomini della antimafia hanno preso fascicoli contenenti tutta la procedura della gara d'appalto e i carteggi dei flussi di pagamento alle ditte collegate al restauro, tra chi fornisce il materiale e chi gli operai, e hanno anche chiesto elementi chiarificatori al direttore generale della soprintendenza, Massimo Osanna, al responsabile unico del procedimento, Ernesto De Carolis, e al direttore dei lavori Bruno De Nigris.
Redazione Na