«Le dimissioni da sindaco? Potrei anche pensarci se servisse a generare un dibattito che latita nel partito».?Così Fausto Pepe, primo cittadino di Benevento, dopo l’audizione in commissione di ieri.?Audizione che dovrebbe servire a valutare il miglior candidato, espressione del Partito Democratico del Sannio, per le Regionali. Ma Pepe ha chiarito: «Sono passato ma ho solo salutato: perché sono una persona educato. Per il resto cosa sarei dovuto andare a dire? Chi avrei dovuto indicare? Su cosa avrei dovuto soffermarmi visto che non si è mai parlato di programmi, distretti, dell’agenda per il?Sannio».?Discussione che è poi proseguita nella sala attigua, dove era impegnato il gruppo consiliare del Partito Democratico. Insomma, l’idea della commissione d’ascolto e della conseguente audizione proprio non è piaciuta a Pepe: «Ma come si fa a valutare così il candidato forte, che dovrebbe unire il partito e la provincia? Io credo che sia assolutamente irrituale procedere in questa maniera, così come credo che sia stato sbagliato totalmente l’approccio da parte del Partito Democratico. Ho declinato l’invito soprattutto per una questione di rispetto verso la città di Benevento». Il motivo è presto detto, secondo Pepe, l’audizione di sindaci e segretari di circolo non mette assieme un discorso politico: «Viene fuori una serie di pensieri, ma non un dibattito sui fondi europei, sui distretti agricoli o su quelli culturali, insomma non c’è un ragionamento politico su come un candidato forte, preparato, può declinare questi elementi a beneficio della città». Un dibattito che manca dunque, secondo Pepe, e che avrebbe dovuto partire anche da un giudizio sulla sua amministrazione, e in base a questo, eventualmente, avallare o stoppare le ambizioni di candidatura. Candidatura che potrebbe arrivare soltanto se il sindaco si dimettesse: com’è noto la legge impedisce ai sindaci di correre per le regionali: «Anche su questo avevo chiesto ci fosse un dibattito, un giudizio si doveva dare e avremmo dovuto valutare anche questo aspetto. Le dimissioni? Io sono anche disposto a darle se serve per generare, finalmente, una discussione su questi temi. Certo mi assumerei la responsabilità di questo gesto di fronte alla città. Però mettiamo che io, come ho sempre fatto, mi assuma questa responsabilità, e che in parallelo arrivi un candidato debole... credo che in questo modo forse faremmo più un danno ala città». Questo il commento di?Fausto Pepe ai microfoni di Ottochannel. Prima però, la questione era stata affrontata nella sala riunioni del Pd, assieme al gruppo consiliare di Palazzo Mosti (qui ironicamente Pepe aveva parlato di “commissione dei giusti”). . Questo mentre nella stanza attigua proseguivano le audizioni di sindaci e segretari di circoli: non c’erano tutti i membri della commissione, mancava Damiano, così come Insogna, c’erano invece Mena Laudato,?Antonio Iavarone, Giovanni?Cacciano e Claudio Ricci. E’ intervenuto anche Marcello?Palladino, nella riunione del gruppo: il segretario cittadino ha chiarito che la discussione dovrà proseguire, tenendo presente anche gli interessi della città di Benevento, visto che il Pd cittadino spesso si è mostrato “benevolo” nei confronti della provincia, accettando la ricandidatura di?Giulia Abbate, accettando un presidente della provincia non beneventano, accettando di non far scattare il terzo consigliere provinciale beneventano, lasciando alla provincia. Fin troppo facile comprendere che una parte del Pd cittadino vuole un candidato che sia espressione della città.
di Cristiano Vella