Voleva diventare un uomo Giovanna Arrivoli, 41 anni, trovata uccisa in un fosso a Melito. L'hanno uccisa come un boss. Una esecuzione in piena regola senza pietà. Il corpo di Giò racconta un’altra storia che sembra uscita da una scena della fiction Gomorra e invece è pura realtà.

L’hanno riconosciuta da un tatuaggio sul braccio. Aveva 41 anni, gestiva un bar in via Lussemburgo a Melito, una delle zone dove più radicata, secondo gli inquirenti, è l’influenza dei narcos Amato-Pa- gano, gli “Scissionisti” della faida di Scampia. Aveva avuto un breve periodo di arresti per droga. 

Ieri suo cognato, accusato di custodire stupefacenti per conto degli “Scissionisti”, è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare. È in questo ambiente, in questo mondo, dunque che i carabinieri indagano. Tutto è cominciato tutto venerdì sera, quando Arrivoli è sparita misteriosamente nel nulla. All’anagrafe era iscritta nel registro della popolazione femminile. Eppure Giovanna si sentiva un maschio. Era già intervenuta chirurgicamente per asportare il seno. Si vestiva da maschio, parlava come un uomo. Veniva trattata e considerata come un uomo nel mondo spietato e crudele dei pusher.. E alla fine i killer l’hanno uccisa come un boss.

Redazione Na