Pensioni e lavoro, giovani e anziani: il patto tra generazioni è possibile. Con questo auspicio, rafforzato da tre proposte concrete, si è aperta questa mattina a Napoli la VI edizione della Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro: in Piazza Plebiscito è stato allestito un vero e proprio “edificio della previdenza” volto ad accogliere oltre 100 espositori e decine di workshop per operatori del settore e contribuenti interessati ad approfondire i temi della pensione, del welfare e del lavoro. Obiettivo della tre giorni, è fare cultura della previdenza, un’esigenza sempre più urgente come emerge fin dalle prime battute dell’evento.

“Negli ultimi anni numerose sfide hanno investito il sistema previdenziale: la crisi finanziaria, i mutamenti demografici, le difficoltà occupazionali”, ha affermato nel messaggio inviato per l’occasione il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “È dunque importante creare occasioni di riflessione e crescita della consapevolezza su come rispondere al meglio ai dettami dell’articolo 38 della Costituzione nell’attuale contesto”. In questo quadro Mattarella ha espresso particolare apprezzamento “per l’idea di estendere l’iniziativa odierna ai giovani, mediante l’educazione finanziaria, ma soprattutto attraverso occasioni di incontro tra domanda e offerta. Senza occasioni di lavoro, la crescita economica è più difficile e il rinnovamento sociale più lento”.

La domanda è quindi d’obbligo: come fare per aumentare l’occupazione e rendere più sostenibile il nostro sistema previdenziale evitando misure episodiche? “Le nostre proposte sono tre”, spiega il Professor Alberto Brambilla, Presidente CTS Itinerari Previdenziali, organizzatore della GNP “Primo: creare un fondo per il sostegno all’occupazione degli under 29 e degli over 55 che ogni anno finanzi gli incentivi fiscali permanenti e modulati sia all’assunzione degli under 29 sia degli over 55. Tali incentivi andrebbero a sostituire l’attuale decontribuzione prevista nel Jobs Act con misure stabili. La seconda proposta consiste invece nel rivedere l’organizzazione del lavoro. Misure che andrebbero di pari passo con la necessità di riprogrammare l’invecchiamento attivo della nostra popolazione, nostra terza proposta”.

Redazione Na