A tutto campo. Michele Gubitosa, ospite di DerBy, in onda ogni domenica su Otto Channel 696 (replica oggi alle 16, ndr), ha analizzato a trecentossessanta gradi la stretta attualità e i programmi futuri dell'U.S. Avellino. Prime dichiarazioni sugli equilibri societari. «Le quote azionarie? Abbiamo degli accordi interni. Per il momento resto con il mio 20 per cento e andiamo avanti così» ha esordito il vice presidente dei lupi.
Con lui, in studio, il capitano Angelo D'Angelo. Gubitosa lo conferma in diretta: «È un giocatore bandiera, il nostro capitano. Anche quest'anno ci ha messo il cuore». Poi una difesa a spada tratta del presidente Walter Taccone: «Fare un campionato di Serie B ai livelli dell'Avellino Calcio è difficile, sono necessari enormi sacrifici. Nello spogliatoio, dopo il pari col Como, c'era aria di festa: essere protagonisti in questa categoria non è roba di poco conto. Lavorare a fari spenti, volare basso, è una regola di vita di tutti noi: bisogna sempre essere umili, ma quando si gestisce una squadra o un'azienda è pure normale alzare l'asticella e pretendere il massimo. Ripartiremo senza proclami, con la speranza di non commettere più gli errori fatti quest'anno, ma non accetto le critiche di chi ritiene che Walter Taccone, col suo modo di fare, possa rappresentare un limite: è una persona positiva, che ama trasmettere la sua carica ed è ingiusto rinfacciargli di aver puntato in alto se le cose poi vanno meno bene del previsto».
Idee chiare sul futuro del direttore sportivo Enzo De Vito. Tangibile la speranza di "trattenerlo" in Irpinia: «Non è un mistero che Enzo abbia ricevuto offerte importanti, che sia appetito da tante squadre: tutti ce lo invidiano. Ma Enzo è un tifoso dell'Avellino: il nostro è un connubio perfetto. È il dirigente di una squadra che tifa». Chiusura su Castaldo: «Va via? È un'icona dell'Avellino. Nel periodo più buio della stagione l'ho chiamato e mi ha semplicemente detto: ci salviamo. Ha grande carisma e personalità».
Marco Festa