Il testo, come ricorda laleggepertutti.it in questo momento è approdata in Commissione Finanze e Tesoro del Senato. La norma dovrebbe ottenere il via libera entro il prossimo anno ed è attesa da moltissime persone. Di fatto non si tratta di una vera e propria sanatoria, ma la legge permetterebbe a tanti di saldare i debiti con Equitalia in modo graduale e senza l'applicazione di interessi e sanzioni. In questo modo la società di recupero crediti cancellerà buona parte del debito diventato ormai insostenibile.

Assegnato alla 6a commissione Finanze e tesoro del Senato lo scorso 19 aprile il ddl di 'rottamazione si pone l'intento di fornire al contribuente in crisi una conveniente soluzione per sanare il proprio debito fiscale nei confronti dello Stato e, allo stesso tempo, obbligare Equitalia ad accettare la rateizzazione dei debiti di chi è insolvente. Il ddl si rivolge in particolare a due tipologie di cittadini:


- in 'grave difficoltà finanziaria', ovvero con un debito per oltre il 50% precedente al 31 dicembre 2010;

- in 'momentanea difficoltà finanziaria', con un debito oltre il 50% precedente al 21 dicembre 2012.

I primi accettano il pagamento integrale dell'Iva, dei contributi previdenziali e di un importo pari al 75% dei tributi amministrati dall'Agenzia delle entrate, ottenendo lo stralcio integrale delle sanzioni, degli interessi e dell'aggio di riscossione. Quelli in 'momentanea difficoltà' accettano lo stesso trattamento pagando però il 95,5% dei tributi, fermo restando lo stralcio.

Per importi inferiori a 50mila euro, il debito si estingue con 8 rate trimestrali pagabili in 2 anni.

Per quelli superiori a 50mila euro: 12 rate trimestrali, pagabili in 3 anni.

Con questa proposta della senatrice di FI Anna Maria Bernini, presentata con il collega Emilio Floris, si inverte l'ordine dei fattori, come riporta ilmattino.it: oggi il contribuente va da Equitalia e chiede di poter negoziare un piano di rientro; il ddl invece obbligherebbe l'agente della riscossione, sulle base di un calcolo aritmetico che consente all'erario di recuperare i crediti deteriorati - riducendo l'importo del capitale, eliminando gli interessi - ad accettare un piano concordato di rientro, con una rateizzazione compatibile con le possibilità finanziarie del contribuente, che sia semplice cittadino, lavoratore autonomo o impresa.

Redazione