«Appellarsi al corpo elettorale per decidere sulla riforma costituzionale è inammissibile, i cittadini non possono con un unico voto, si o no, esprimersi sulla riscrittura di un’intera parte della Costituzione, che viene modificata dalla riforma approvata in via definitiva ad aprile. E’ ingiusto e sbagliato anche solo aver pensato allo strumento del referendum su una materia così vasta e determinante». Così in sintesi le motivazioni di un’istanza presentata questa mattina (6 maggio) alla Corte di Cassazione a nome del “Comitato Popolare per il “No” al Referendum”, dai senatori Mario Mauro, Luigi Compagna, Maurizio Eufemi ed il presidente del “Comitato Popolare per il “No” al  Referendum” Giuseppe Gargani. Obiettivo: far dichiarare inammissibile la richiesta stessa del referendum sulla riforma costituzionale per mancanza dell’oggetto e dell’omogeneità del quesito posto ai cittadini. «Siamo certi che le condizioni ci siano tutte – dichiara Giuseppe Gargani - non si può riscrivere completamente la Costituzione e chiedere ai cittadini di decidere su oltre 40 articoli della Costituzione che vengono modificati. In questo modo, si lede anche l’articolo fondamentale, il primo, sul principio della sovranità popolare. Gli elettori – conclude Gargani - vanno rispettati, non ingannati». 

Redazione