“Non sono il fratello cattivo. Voglio molto bene a Sandra”, scrive su twitter Stefano Caldoro, cercando di giustificarsi dopo che la sorella è stata costretta a rinunciare alla candidatura alle comunali a Napoli, determinando anche uno strappo tra Lettieri e il movimento “Italia unica” dell'ex ministro Passera. “Vicenda familiare e non politica”, si affretta a chiarire Mara Carfagna, indicata come la mandante del taglio in casa Caldoro. Ma l'ex Ministro si difende: “Non ho mai messo veti su nessuno, tanto meno lo farei su una donna”.

Sarà, ma intanto il caso è esploso nel centro destra, alla viglia della presentazione delle liste. Non va meglio – per la verità - nel Pd, dove i bassoliniani hanno fatto saltare l'assemblea che doveva approvare la lista dei candidati messa a punto dal segretario provinciale Venanzio Carpentieri. E stamane attraverso i social l'ex sindaco ha lanciato l'ennesima stoccata al partito ricordando che l’assemblea provinciale del PD è di 408 persone. Erano presenti in 50 e non si è potuto approvare la lista per il Comune. Che tristezza, conclude Bassolino. Ma i guai per la Valente non finiscono qui, perché la coalizione di centro sinistra perde Italia dei valori che torna con De Magistris, dopo aver lavorato per sei mesi alla costruzione di un'alternativa al governo arancione: “Non possiamo restare in una alleanza di sinistra con i verdiniani”, la giustificazione per la clamorosa giravolta. Ma lei la Valente, dopo l'autogol firmato con l'appello allo scrittore Saviano, difende il patto con i verdiniani: “Non ho pregiudizi verso alcuna forza politica, la mia coalizione è in recupero ed è avanti rispetto a Lettieri, che è in campo da cinque anni”. E a chi le chiede continuamente di Bassolino, lei assicura: “L'ho sentito dopo le primarie e voterà per il Pd”.  

Pierluigi Melillo