San Salvatore Telesino

Due autori. Due racconti…o poco più. Due appuntamenti imperdibili per il Maggio dei Libri 2016 degli Amici della Biblioteca di San Salvatore Telesino (Bn). Si comincia domenica 8 maggio, alle ore 18, con la prima delle due degustazioni letterarie in programma. Ospite sarà Flavio Ignelzi, che presenterà Le cinque fasi, cinque microstorie pubblicate nell’ambito della rubrica Casual Friday di Verde, mensile elettrocartaceo, autoprodotto e gratuito di protolettere, interpunzioni grafiche e belle speranze, fondato a Roma nell’aprile 2012 da Pierluca D’Antuono.

Sulla panchina “intagliata” nella cornice del giardinetto della biblioteca comunale Sant’Anselmo di San Salvatore Telesino, a cui si giungerà dall’ingresso della sede attraverso un percorso “guidato”, con annessa mostra fotografica, avrà luogo la chiacchierata-intervista con l’autore. Si parlerà delle cinque fasi del lutto: dalla negazione all’accettazione, passando per rabbia, patteggiamento e depressione, narrate alla “maniera” di Flavio Ignelzi.  

La degustazione letteraria proseguirà poi con il Bibliococktail (realizzato in collaborazione con il Caffè Letterario) e l’assaggio di tipicità locali. Quest’anno l’associazione ha pensato di accostare alla presentazione del libro l’attenzione al territorio unita alla fantasia, in una serata rigorosamente ispirata ai racconti che si andranno a presentare.  

Il secondo appuntamento è fissato per domenica 22 maggio, sempre alle ore 18, con Valerio Carbone. Si parlerà di acqua. E anche in questo caso la serata sarà rigorosamente a tema.  

Flavio Ignelzi (Benevento, 1972) legge, scrive e fa altre cose, non tutte interessanti. Ha seminato qualche racconto in piccole antologie di provincia, perché piccolo è bello; qualcuna l’ha anche curata (Oschi Loschi), ora stanno tutte bene. Suoi racconti sono apparsi (o stanno per apparire) su Verde Rivista, Lahar Magazine, Cadillac, L’Inquieto, Alieni Metropolitani. Ha scritto di musica tosta (Salad Days Magazine), ma alla fine ha smesso dopo un lungo periodo di riabilitazione. Qualcuno lo chiama ancora ingegnere, ma lui ha imparato a non offendersi. Un giorno farà quello che gli piace davvero, appena capirà cosa.

 

Redazione Bn