«Nelle liste DemA non ci sarà nessun candidato iscritto alla massoneria di cui abbiamo conoscenza». Prima di salire sul palco del Modernissimo il sindaco Luigi de Magistris chiarisce che lui, Enzo Peluso, leader del movimento Lir, che non ha mai fatto mistero dell'affiliazione alla massoneria, non lo conosceva.

Enzo Peluso, imprenditore delle assicurazioni di Palma Campania, candidato appoggiato dalla massoneria avrebbe dovuto essere tra i quaranta di Dema, la lista di Luigi di Magistris.

Il sindaco dice a chiare lettere: niente massoni. Il caso lo aveva sollevato il Mattino.

Intanto la presentazione delle liste è prevista per il 7 maggio.

Il controllo dei candidati comincia adesso e il leader arancione promette di essere rigorosissimo.

Non sono tardate sul caso le polemiche sul caso Peluso. “Pur di accaparrarsi qualche voto in piú, de Magistris pensa si imbarcare di tutto e di piú: dalle frange violente dei centri sociali alla massoneria”. A dirlo è il segretario regionale del Pd Campania, Assunta Tartaglione. “Dopo aver agitato, da magistrato e da sindaco, lo spettro della massoneria – aggiunge Tartaglione – ieri ha sponsorizzato la candidatura di Enzo Peluso, vicino al Grande Oriente, che ha invitato ‘i fratelli massoni a sommergerlo di preferenze'”. “Dopo cinque anni di promesse, annunci e attacchi strumentali – conclude Tartaglione – tutti i nodi vengono al pettine, dalla differenziata che resta al palo alle alleanze spregiudicate. È la conferma di un sindaco che perde consensi e che inganna i napoletani”.

Redazione Na