Montesarchio

Un dato di fatto è che il Carotenuto è la squadra più indigesta per il Montesarchio, l’altro dato è che la formazione di Ferraro riesce a spazzare via ogni avversaria anche quando la brillantezza non è al massimo. E’ questo il segnale di una squadra che azzanna la preda e si prende ciò che vuole come è accaduto in questa circostanza. Battuta la squadra, l’unica, che ha regalato un dispiacere ai caudini in questa stagione, la vendetta è stata portata a termine. Un Montesarchio arrembante, una palla tenuta sempre tra i piedi per tutta la sfida, pochi gli acuti degli irpini, legati a De Stefano, autore di una doppietta di alto livello, l’unico giocatore che ha dimostrato di volersi dannare l’anima per regalare un’altra amarezza alla prima della classe ma francamente è stato un predicare nel deserto in tutto e per tutto. Montesarchio padrone da subito, occasione che sono arrivate sin dal 4’ di gioco. Carotenuto rintanato nella propria metà campo senza avere alcuna voglia di giocare. Il muro ha retto per un tempo intero e questo ha innervosito la squadra di Ferraro che ha fatto una difficoltà enorme a scardinare il bunker avversario. In più va aggiunta la presenza di un Claridi per nulla propenso a srotolare tappeti rossi, anzi il portiere del Carotenuto può dire di aver vinto la propria battaglia nei confronti di Insigne, il giocatore che nei primi 45’ ci ha provato con maggiore insistenza ricavando, però, un nulla di fatto. Il testa tra i due è andato avanti anche nella ripresa con l’esito finale che si è ripetuto. Ma si è capito che bastava segnare una rete per accendere questa sfida e accendere il Montesarchio. Il merito di tutto ciò va ascritto al bellissimo coniglio dal cilindro estratto da Agata. Una perla di rarta bellezza, un premio al giocatore che si stava dannando l’anima. Non il solito Agata, qualche imprecisione di troppo, ma un moto perpetuo per tutta la sfida. La rete è servita a pungere l’orgoglio di De Stefano che, come all’andata, ha deciso di mettere il suo marchio su questa partita, ottimo il suo diagonale, De Luca non può nulla. Clamorosamente gara requilibrata. La veemenza del Montesarchio, però, ha prodotto un nuovo forcing e la rete del nuovo vantaggio è stata la naturale conseguenza di quanto visto nella sfida. Ancora Agata ha trovato il modo di regalare una palla al bacio a De Mizio che non si è lasciato sfuggire l’occasione e ha riportato in avanti la sua squadra. Stavolta il Carotenuto non ha potuto nulla, è in questa fase della sfida che è emersa la cattiveria e la voglia di vittoria dei ragazzi di ferraro che, in successione, hanno dilatato il divario con gli irpini allungando con Mustone e con la bellissima rete di Fusco. Ma, come detto, il marchio finale, giusto per far capire di essere un giocatore vero, lo doveva mettere ancora De Stefano che ha chiuso la sua bella gara con una rete fotocopia rispetto alla prima, solo che stavolta il piattone in diagonale è andato a finire all’incrocio. Una rete stupenda che serve a dimostrare il valore del giocatore ma non a cambiare la sostanza delle cose. Il Montesarchio è la squadra più forte, lo dicono i numeri, lo dice l’atteggiamento, lo dice la cattiveria mostrata.

di Fabio Tarallo