A sorpresa c'era anche lui. Il Papa. Tra le 11,30 e le 12,45, ieri Francesco ha confessato 16 giovani in una Piazza San Pietro diventata luogo di riconciliazione e di perdono. Il Giubileo dei ragazzi s'è arricchito di un fuori programma che ha emozionato a commosso. Jorge Mario Beroglio ha cominciato la giornata in cui si festeggia il suo onomastico (lo spagnolo Jorge si traduce infatti con Giorgio) scrivendo un Tweet («Cari ragazzi e ragazze i vostri nomi sono scritti nel cielo, nel cuore misericordioso del Padre. Siate coraggiosi, controcorrente!») e poi unendosi ad  altri sacerdoti, almeno 150 in tutto, che hanno trasformato il cuore cristiano di Roma e del mondo in un confessionale a cielo aperto. 
Mario è un ragazzo di Giugliano, uno dei tanti giovani dell’ Azione Cattolica Italiana della città, sabato partito per Roma, insieme al suo gruppo, agli educatori e al parroco, per celebrare il ?Giubileo dei Ragazzi? insieme a Papa Francesco e altri settantamila adolescenti provenienti da tutto il Paese. Bergoglio ha confessato ha confessato anche lui.

Il tema del perdono è centrale in questo Anno Santo e per gli stessi ragazzi, invitati dal Papa, a «crescere misericordiosi come il Padre» (questo il tema dell'evento giubilare). Oltre al momento delle confessioni, gli adolescenti, almeno i primi dei circa 70 mila attesi a Roma, hanno vissuto l’emozione del pellegrinaggio alla Porta Santa dopo aver percorso Via della Conciliazione, partendo da Castel Sant’Angelo. 

Mario sapeva che avrebbe dovuto raggiungere la capitale in treno, sistemarsi col sacco a pelo in qualche scuola che li avrebbe ospitati, attraversare la porta santa e vivere alcuni momenti di preghiera e la grande celebrazione di oggi in piazza S. Pietro.

Non sapeva invece, anche perchè non era previsto, che avrebbe vissuto un momento unico, che pochi al mondo hanno potuto vivere. Mario ieri ha avuto l’onore di ricevere il sacramento della Riconciliazione dal Santo Padre in persona, e pare che si siano pure molto divertiti.

Redazione Na