Non hanno nessuna paura. Quello che racconta la cronaca degli ultimi giorni è di persone, clan, malviventi ma anche semplici cittadini, gente comune che non hanno rispetto dello Stato e neanche paura delle istituzioni, delle leggi. Così anche i presidi delle Forze dell'Ordine diventano bersagli di assalto, o luoghi come altri in cui far valere le proprie ragioni di violenza, odio, criminose. 

Dopo l’assalto alla caserma dei Carabinieri di Secondigliano, lo scenario si ripete, anche se con modalità diverse, al commissariato del rione Salicelle di Afragola.

La Polizia aveva appena arrestato due rapinatori che avevano sottratto un motorino ad un ragazzino e che sono stati bloccati solo dopo un lungo inseguimento: si tratta di Gaetano T. (28) e di Pasquale V. (26). Una volta saputo dell’arresto il rione risponde: in pochi minuti davanti al commissariato si sono radunate un centinaio di persone che hanno spinto contro il cancello della struttura. Si sono alzati cori e proteste. Solo in serata i due malviventi sono stati portati a Poggioreale.

In questo territorio, la vita per gli agenti è decisamente dura: proverbiali i raid contro le forze dell’ordine organizzati da Rosa Amato, la boss del Parco Verde, che riuscì a mettere in piedi una squadra di quasi 200 persone che dopo gli arresti inseguivano le pattuglie con scooter e motorini per insultare e – alle volte – pestare le “guardie”.

Commenta così il referente Coisp: “Bombe e spari contro le Caserme, assedio alle pattuglie… Si rinsalda sempre più l’idea che esistano ‘terre di nessuno’ e non si lavora per evitarlo, tutt’altro. Noi ci stiamo in mezzo e purtroppo o soccombiamo o finiamo nei guai”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia

“Non c’è bisogno di essere degli analisti dei Servizi segreti per decifrare il momento storico, e come tutto vada in una precisa direzione: l’incapacità del sistema di reggere alle proprie responsabilità, che si manifesta con atteggiamenti e provvedimenti che driblano le maglie della legge, della risposta giudiziaria ai crimini e della difesa della sicurezza dei cittadini e di chi deve garantirla; il connesso appannamento dell’autorevolezza dello Stato ed in grande misura il conseguente aumento dell’arroganza criminale e di un atteggiamento di illegalità diffusa; addirittura la ricerca del compromesso nella difficile partita per la difesa della legge; l’assoluto abbandono degli Appartenenti alle Forze dell’Ordine, spediti in strada a fare ciò che non hanno i mezzi, le dotazioni, in molti casi l’età, e soprattutto le garanzie e le tutele per poter fare, poi scaricati in mare se qualcosa non va come dovrebbe, e crocifissi sull’altare delle esigenze mediatiche e politiche di turno. Tutto, tutto quello che si è detto contribuisce ad esporci a rischi sempre maggiori, e che continuano a crescere ogni giorno di più. Rischi che sono gravemente sottovalutati”.

Siep