"Ai sensi della sentenza della Corte Costituzionale Italiana "sentenza 7 aprile 2011,n.115 ", si legge in una nota, la Cgil valle Ufita considera anzitutto i divieti totali di accattonaggio, che proibiscono anche quello 'silenzioso',come ingerenza sproporzionata delle libertà fondamentali e come strumento sbagliato nella lotta contro la povertà nelle strade cittadine. Siccome l'accattonaggio molesto è già perseguibile applicando le norme giuridiche esistenti,anche specifici divieti che hanno quest'obiettivo vanno respinti. Tollerare 'l'accattonaggio silenzioso' in quando non lede i diritti fondamentali di nessuno, punire, multare, allontanare gli accattoni discreti della città contrasta con i diritti personali di libertà delle persone interessate. Nè esiste un diritto ad un immagine della città priva di povertà,sarebbe ipocrisia , sarebbe un falso storico-sociale. Ora per concludere, riassumiamo: visto che 'l'accattonaggio silenzioso' può essere tollerato e per quello molesto si può fare ricorso alle norme esistenti, non c'è bisogno di nuove regolamentazioni. Sorgono spontanei, cosi', interrogativi come : Perche' tutto ciò ? Perchè sparare ai passeri col cannone ? Il nostro obiettivo non dovrebbe piuttosto essere quello di combattere la povertà anzichè i poveri ? Allora facciamo rispettare i diritti e le regole che tutelano i profughi e costruiamo una giusta accoglienza".
Redazione