Salerno

 

L'onorevole Fabrizio Cicchitto, Ncd, intervenendo al congresso PSI di Salerno ha rilevato innanzitutto che "si sono avvicinate le strade di coloro che, dopo la distruzione del PSI avvenuta nel 92-94, ad opera del pool di Mani Pulite e del Circolo Mediatico Giudiziario di cui il PDS fu l'utilizzatore finale seguirono strade diverse.

Dopo il 1994 l'Area socialista si divise fra chi ritenne che comunque la collocazione nella sinistra prevalesse su tutto e chi invece giudico' che a quel punto la divisione fra garantisti e giustizialisti prevalesse su quella tradizionale tra centrodestra e centrosinistra".

Per questo Cicchitto ha detto di continuare a ritenere che "nel 1994 Berlusconi scendendo in campo e fondando Forza Italia ha condotto una fondamentale battaglia di liberta'. Dopo di che e' evidente che il bipolarismo all'italiana della Seconda Repubblica fondato sullo scontro fra Berlusconismo e antiberlusconismo e' stato del tutto anomalo rispetto a quello europeo e si e' tradotto nei profondi limiti sia nei governi di centrosinistra sia nei governi di centrodestra che si sono alternati dal 1994 al 2013.

Non a caso quel bipolarismo e' entrato in crisi alle elezioni del 2013 dove Forza Italia ha perso circa 6milioni di voti e il Pd circa 3 e si e' affermata una forza protestataria qual e' il M5S. A quel punto l'unica via e' stata quella dei governi delle larghe intese, quella di Letta prima e di Renzi dopo. Rispetto a quei governi Berlusconi prima ha dato il via libera o comunque si e' avvicinato in maniera costruttiva ad essi per poi accedere ad una deriva estremista che pero' ha avuto come conseguenza l'egemonia sul centrodestra di forze estremiste, razziste, lepeniste come la Lega Nord di Salvini e Fratelli d'italia il che ha comportato la separazione della componente moderata e riformista che ha dato vita al NCD e Area Popolare.

Di conseguenza noi appoggiamo il governo a sostegno riformista che non ha alternative credibili. Il governo Renzi pero' oggi e' contestato da destra o da posizioni protestatarie ma anche da sinistra, dall'interno stesso del Partito democratico.

In questo quadro le alternative sono due: o Renzi rivoluziona in modo globale il sistema politico dando vita al cosiddetto Partito della Nazione - che non va banalizzato con il gioco dei nomi, ma che sarebbe il punto di incontro tra una sinistra realmente riformista e un centro insieme moderato e riformista - oppure tutte le forze che sostengono il governo nei suoi contenuti innovatori ma che non si riconoscono nel Pd devono ricercare forme di aggregazione unitaria nella consapevolezza che fra il centrodestra abitato da Salvini e dal M54 privo di culture di governo e il Pd risiede una area politica e sociale distinta e autonoma anche se impegnata a portare avanti il progetto programmatico dell'attuale governo".

Redazione Sa