Avellino

Dal 3 maggio 2015 al 9 aprile 2016. Poco meno di un anno dopo è ancora odi et amoCastaldo e l'Avellino. Un rapporto intenso: tra gioie e dolori; amore sfrenato e incomprensioni. Dal Pescara al Pescara: dall'acceso colloquio sotto la Curva Sud per replicare a muso duro alle accuse di scarsa professionalità, dopo la vittoria (3-2) sugli adriatici nella scorsa stagione, a ieri sera, con l'illusorio gol dell'1-1, ancora una volta contro gli abruzzesi, accompagnato dalle mani portate alle orecchie come gesto istintivo e di reazione dopo la pioggia di critiche e illazioni piovutegli addosso dal rigore sbagliato contro la Ternana in poi. Un campionato fa, la frattura fu sanata e Castaldo portò l'Avellino ad un passo dalla finale play-off. Ora l'obiettivo e chiudere il capitolo salvezza quanto prima. Ma stavolta ci sarà tempo di ricucire lo strappo? Si vedrà. L'unica cosa certa è che il calcio è fatto pure di cicli. E chissà che quanto accaduto ieri sera non possa essere l'ultimo capitolo di una storia, in ogni caso fantastica, di odio e amore.

L'approfondimento sulla App Campania Calcio.

(In basso la fotogallery di Arturo Greco con i momenti di tensione tra Castaldo e il tifo irpino)

Marco Festa