Marco Di Lello interroga il Ministro della Salute sulle sorti dell’ex clinica “Parco degli Ulivi” di Moschiano. Il deputato del PD, spronato dagli amministratori del Vallo ed in particolare dal sindaco di Lauro Antonio Bossone, che l’ha sostenuto domenica scorsa in occasione delle primarie del centrosinistra per la scelta dello sfidante del Governatore campano Stefano Caldoro, ha presentato in Parlamento un’interrogazione a risposta scritta con la quale si chiede al ministro Lorenzin di conoscere quali iniziative il Governo intende porre in essere per la riapertura della struttura sanitaria, un tempo centro di eccellenza nel campo della radioterapia.
«L’ex casa di casa di Moschiano resta un gigante immerso nel verde, depauperato della sua fruibilità dall’azione fatta negli anni da randagi e vandali - scrive Di Lello - Già casa di cura privata, poi centro per le malattie mentali, viene acquistata dall’Asl Irpina nel 2004 al fine di abilitarla alla cura dei malati dimessi dagli ospedali psichiatrici ed essere adibita a struttura di distretto sanitario. A più di 10 anni dall’acquisto da parte dell’Asl, nulla è stato fatto; per questo i sindaci dell’Unione dei Comuni «Antico Clanis» si sono mobilitati per chiedere il risanamento e il riutilizzo del “Parco degli Ulivi” che, un tempo, era un’importante struttura, per un territorio particolarmente decentrato, per la radioterapia e che, tra l’altro, ospitava pazienti con patologie neurodegenerative ed internistiche».
Quanto afferma Di Lello è vero. Allo scopo di contrastare lo stato di totale abbandono dell’ex casa di cura, i sindaci del Vallo di Lauro hanno più volte chiesto al presidente della regione Campania di mettere in atto, nella sua qualità di commissario straordinario della sanità in Regione, tutti gli atti amministrativi e tecnici di propria competenza affinché l’ASL di Avellino rendesse la struttura nuovamente fruibile. L’Unione dei Comuni, inoltre, con la deliberazione di giunta n. 3 del 25 marzo 2014, ha rinnovato la richiesta alla giunta regionale di intervenire al fine di ristrutturare il sito sanitario per finalizzarlo alle attività di recupero di pazienti affetti da malattie neurodegenerative o di altra tipologia.
«La clinica - prosegue Di Lello - è stata oggetto, nella relazione del procuratore generale della Corte dei Conti, di una richiesta di 1.600.000,00 euro nei confronti della ASL e della Regione Campania, che ne sono proprietari, valutato il danno erariale corrispondente alla mancata utilizzazione di costosi macchinari acquistati per la terapia contro i tumori da collocare nella ex casa di cura “Parco degli Ulivi” di Moschiano, acquistata con finanziamento pubblico e ai prevedibili costi di ripristino della funzionalità dell’immobile». «Preso atto della mancata risposta agli appelli da parte del commissario straordinario - si legge ancora nell’interrogazione del deputato democratico - i sindaci del Vallo di Lauro, insistono nel denunciare il perdurare dello stato di completo abbandono e degrado in cui versa l’ex casa di cura, un tempo centro di eccellenza regionale, per la cui riattivazione non mancano progetti e idee al fine di trasformarla in un punto di riferimento e di funzionalità per le attività sanitarie di un territorio dove è urgente l’esigenza di avvicinare i servizi alle comunità delle periferie». Tutto quanto esposto al fine di conoscere «quali iniziative il Ministro interrogato abbia intenzione di porre in essere, per le parti di sua competenza, anche alla luce dei fatti esposti in premessa, e anche per il tramite del commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario qualora l’inerzia di una parte delle istituzioni preposte al buon funzionamento delle strutture regionali determini gravi carenze territoriali nell’ambito di un riordino delle strutture sanitarie affinché vi sia una copertura capillare del territorio che, come nel caso della ex Casa di Cura Parco degli Ulivi, riuscirebbe, se riattivata, a sopperire alle carenze delle ASL presenti sul territorio e a offrire un presidio e cure altamente specialistiche per patologie particolarmente gravi».
di Rocco Fatibene