«Una domanda secca richiede una risposta altrettanto chiara e diretta. Mi si permetta però di farla anticipare dall’affermazione: è una vergogna!».
Comincia così la lunga nota del candidato sindaco Gianfranco Ucci in risposta all'associazione Benevento Longobarda.
«Solo così posso definire una pratica che pensavamo fosse in disuso ovvero quella di utilizzare finanziamenti ottenuti per delle progettualità, magari anche pertinenti, e poi dirottarli per creare consenso e, chiamiamo le cose con il loro nome, clientela. Sarebbe per esempio interessante capire da chi sono governati quei Comuni che hanno beneficiato delle attività indicate da BeneventoLongobarda nel suo comunicato.
Venendo quindi alla domanda posta dall’associazione posso innanzitutto dire che il mio progetto di Città presentato a metà Febbraio scorso al capitolo “Riorganizzazione proposta culturale immateriale” recita “Valorizzazione o recupero di attività già esistenti (BeneventoLongobarda, Riverberi, UniversoTeatro)”.
L’associazione e la sua rievocazione storica, senza se e senza ma, si è conquistato uno spazio di diritto nella programmazione delle attività culturali della città ed oggi è un patrimonio di esperienza dell’intera Benevento che, oltre a non poter andare disperso, va invece supportato economicamente, valorizzato in termini di comunicazione e arricchito.
La rievocazione, curata certosinamente, ha innanzitutto il grande merito di aver restituito ai beneventani la memoria di una parte della propria Storia ed è di fatto un attrattore turistico capace di catalizzare flussi verso il nostro capoluogo.
Va quindi inserita nella programmazione culturale della Città che deve durare 365 giorni l’anno vedendo il susseguirsi di eventi e rassegne di natura diversa ma sempre di qualità e coerenti con la nostra Storia e vocazione.
Questa continuità di attività dovrà, a mio avviso, essere supportata organizzativamente e logisticamente dalla Fondazione CittàSpettacolo che oggi è sottoutilizzata da Del Vecchio che l’ha resa una depandance dell’Assessorato.
In questa maniera si potranno raggiungere quattro obiettivi: realizzare una programmazione artistico culturale che si rispetti e che copra l’intero corso dell’anno divenendo così offerta turistica essa stessa; pianificare adeguatamente campagne di promozione nazionale con piani di comunicazione e marketing che prevedano acquisti di spazi pubblicitari sia tabellari che sulla stampa tradizionale e online; intercettare sponsorizzazioni di altre Fondazioni ma anche di privati avvalendosi anche di agenzie qualificate nella ricerca sponsor (questo naturalmente quando si raggiungono flussi importanti); stabilizzare professionalità del management culturale e figure tecniche.
Bisogna infatti da un lato abbandonare la logica della segmentazione organizzativa incapace di realizzare economie di scala e, dall’altro, recuperare una visione complessiva di Benevento e della sua offerta turistica armonizzando il suo patrimonio archeologico con l’attività culturale immateriale.
Solo così si può creare un’industria culturale non più basata esclusivamente sul finanziamento pubblico (come invece voluto per utilità politica dalle recenti amministrazioni) bensì su chiare ed efficaci politiche di supporto alle imprese culturali del territorio e alle iniziative da loro promosse come, appunto, la Rievocazione di BeneventoLongobarda.
Redazione Bn