Annullato dal Riesame (presidente Fallarino, a latere Rotili e Telaro) il decreto di sequestro del capannone in uso all'Asia a contrada Olivola, all'interno del quale erano stati ammassati numerosi metri cubi di rifiuti indifferenziati. Materiale proveniente dalle abitazioni e dai negozi distrutti dall'alluvione.
Il Tribunale ha accolto alcune delle ragioni evidenziate dagli avvocati Carmine Lombardi, Nazzareno Lanni e Sergio Rando, difensori di Lucio Lonardo e Massimo Romito, rispettivamente presidente e direttore tecnico dell'Asia.
Il collegio giudicante ha infatti annullato il provvedimento per carenza di motivazione sia rispetto all'individuazione dell'ipotesi di reato contestata, sia in relazione al fumus e alle esigenze cautelari. I legali avevano sottolineato l'erronea individuazione dell'Asia come Ente deputato alla gestione dei rifiuti (che la legge classifica come urbani, non pericolosi) accatastati temporaneamente nella struttura; un compito, quello della gestione, che tocca al Commissario delegato per l'emergenza alluvione, che di recente ha affidato all'Arpac lo svolgimento dei sopralluoghi dei siti in tutta la provincia e la definizione delle modalità di smaltimento degli stessi rifiuti.
“Tralasciando i profili attinenti al merito, che pur richiederebbero un approfondimento da parte degli organi delegati per le indagini – scrivono i giudici -, rilievo assorbente riveste la doglianza relativa al profilo motivazionale del provvedimento impugnato”. Di qui l'annullamento del sequestro. (continua a leggere sull'App di Ottopagine)
Enzo Spiezia