Montoro

"Abuso scritto sull'acqua a Montoro". Inizia così la nota del circolo Sel "Solofra-Montoro". "E’ questa la conclusione paradossale a cui si giunge confrontando due atti che riguardano un abuso edilizio già denunciato 4 anni addietro da Sinistra Ecologia Libertà. Ma andiamo con ordine. Nel marzo 2012, a seguito accertamento dell’Ufficio Tecnico comunale di Montoro Superiore, veniva emessa ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi per un terreno alla frazione Caliano , località via Crocifisso. L’azienda di trasporti Aliberti & Donniacuo, titolare del lotto aveva trasformato, senza autorizzazione, il terreno di natura agricola ( seminativo) in un’area di stazionamento autotreni , realizzando muro di cinta e cancello scorrevole, ricoprendo il suolo di inerti , ghiaia, cemento e catrame , nonché a deposito di pneumatici e materiale vario. L’ordinanza n.24 del 26 marzo 2012, pertanto, imponeva all’azienda di rimuovere gli abusi entro 90 giorni A settembre 2012 il Circolo S.E.L. vista la mancata ottemperanza a quanto prescritto, presentava interpellanza al Consiglio Comunale per chiedere il rispetto dell’ordinanza , notificata dall’U.T. anche alla Polizia Municipale e ai Carabinieri. Ora , a distanza di 4 anni , l’Ufficio Tecnico , a firma del responsabile, rilascia permesso a costruire n.12 del 19 febbraio 2016 su manufatti oggetto dell’ordinanza n.24 del 2012, per sanare, al modico prezzo di 516 euro, le opere abusive di recinzione e il cancello scorrevole, senza alcun cenno al cambio di destinazione d’uso del terreno agricolo in piazzale per lo stazionamento di mezzi pesanti e deposito materiali. Sinistra Ecologia Libertà ritiene ci siano pesanti dubbi sia sull’opportunità che sulla legittimità del provvedimento di sanatoria. Tale atto rischia nei fatti di dare una parvenza di legalità ad uno stato di fatto che in sostanza rimane illegale. Eppure nessuno può dire di non sapere, a parte le nostre denunce, che, nel dicembre 2011, a seguito dell’ incarico del Ministero dell’Ambiente per la sub-perimetrazione del Bacino Idrografico del Fiume Sarno , Sito di Interesse Nazionale, l’ARPAC nella relazione tecnica conclusiva, per il terreno in questione, riportava testuali parole “l’attività produttiva della ditta risulta censita come attività produttiva potenzialmente pericolosa per l’eventuale contaminazione delle acque di falda” E’ da osservare che, addirittura, l’abuso effettuato dalla ditta (deposito mezzi pesanti e materiali inquinanti su un piazzale abusivo non impermeabilizzato ) portò fuori strada l’A.R.P.A.C. che nella sua relazione aveva considerato industriale una zona agricola”. In tutta questa vicenda l’abuso più grave non è certo un muro di cinta e un cancello , ma l’alterazione di ben 10.000 metri di suolo agricolo trasformati ed usati illegalmente per attività commerciale/industriale potenzialmente inquinante e pericolosa per l’ambiente. Di tutto questo il permesso in sanatoria nulla dice , né subordina l’autorizzazione al ripristino dell’area alla sua destinazione naturale ; morale della favola l’ordinanza n. 24 del 2012 rimane tutt’ora sostanzialmente non rispettata , con tutte le implicazioni e le responsabilità a carico di chi in questi quattro anni avrebbe dovuto adoperarsi affinché la stessa fosse eseguita, non esclusa la possibilità di configurare nella fattispecie il reato di Inosservanza di Provvedimenti della Pubblica autorità punito dall’art.650 del codice penale. Sinistra Ecologia Libertà che proprio nei giorni scorsi aveva risollevato il problema, chiede che la questione venga portata senza ritardo in Consiglio Comunale e che il Sindaco , che , ricordiamo è responsabile non solo politicamente ma anche giuridicamente di tutto quanto di illecito avviene in materia urbanistica e ambientale , riferisca al civico consesso quali iniziative intenda prendere , anche in sede di autotutela, per ristabilire la legalità su un territorio che ha già ricevuto troppe ingiurie in questi anni. Dimenticavamo: nel 2012 l’interpellanza fu presentata attraverso il consigliere comunale (allora) di opposizione Oscar Giannattasio, oggi (a sua insaputa) muto consigliere di maggioranza".

Redazione