“I Poliziotti italiani non hanno alternative nel fare il loro lavoro: o muoiono o finiscono in un inferno giudiziario dal quale potrebbero anche non uscire se non hanno i soldi per pagarsi un buon avvocato, consulenti, quello e quell’altro, e comunque riportando ‘cicatrici’ indelebili nel fisico e nella psiche. Nessuno riconosce loro il diritto di difendersi né di svolgere il proprio servizio come esseri umani che, oltre tutto, possono contare su pochi ed inadeguati mezzi e su nessun tipo di tutela”.

Ennesima reazione indignata di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alla notizia della nuova inchiesta a carico di un collega, questa volta il Poliziotto che è stato coinvolto nella sparatoria avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì. tra Vigevano e Abbiategrasso, fra fuggiaschi a bordo di una Bmw e Poliziotti a bordo di una Volante. L’Agente del Commissariato di Vigevano, durante il rocambolesco inseguimento, dopo che i tre criminali hanno speronato la Volante tentando di mandarla fuori strada, e dopo che dalla Bmw hanno sparato contro i Poliziotti, ha risposto al fuoco, finchè i fuggitivi si sono fermati abbandonando l’auto. Due si sono dileguati, uno è rimasto a terra ferito. Trasportato d’urgenza in ospedale è stato operato ma poi è morto. Si tratta di un 21enne marocchino con precedenti per furto e occupazione di edifici, e registrato con diversi alias. Per l’Agente avviso di garanzia per omicidio colposo dovuto ad eccesso in legittima difesa.

“Ma per il collega aver rischiato di morire ammazzato non basta – si infuria Maccari -. No! Meglio sbatterlo al centro di un’inchiesta visto che ha fatto il suo dovere. E’ un atto dovuto, certo! Una formula di rito che per chi legge vale nulla o poco più. Si tratta di realtà di un momento drammatico e terribile per un Poliziotto”.