Benevento

“Parto, anche alla luce di quello che sta accadendo. Voglio dare in prima persona una testimonianza di forza a sostegno della pace, dell’accoglienza, della libertà del proprio credo, in nome dell’uguaglianza, della fratellanza e dell’amore universale. Di certo, la Letteratura non potrà salvare il mondo dalla cattiveria, ma è il più formidabile acceleratore della coscienza, del pensiero, della comprensione dell'Universo. Affinché l’esilio diventi ospitalità e non ghettizzazione sociale e umana. Perché le donne e i bambini possano sprigionare liberamente la loro poesia e purezza. Affinché tutti gli uomini allo stesso modo alzino la testa, in maniera fraterna, libera e uguale”.

Sono le parole di Maria Pia Selvaggio. La scrittrice sannita partirà questo fine settimana per Avignone, dove sta portando avanti un progetto di scrittura collettiva (Eu Collective Plays) che fonde letteratura, teatro e cinema, coinvolgendo alcune tra le eccellenze del panorama culturale internazionale (Germania, Francia, Gran Bretagna, Belgio, Montenegro, Norvegia, Malta e Spagna). La presenza della Selvaggio diviene ancora più significativa, all’indomani delle stragi terroristiche perpetrate dall’Isis, perché l'autrice sannita rappresenterà il Belgio per l'Accademia "Forteresse", fondata dalla regista Anna Romano. E insieme a quest’ultima, con gli attori-autori Francoise Berlanger e Stephan Oertli e la traduttrice Eugenie Fano, interprete dell'arte di Goliarda Sapienza in Francia, metteranno in scena un lavoro corale il cui percorso intreccia l’attualità attraverso i “paesaggi umani”… i migranti, l’accoglienza, la fratellanza.

Il poema-dramma della Selvaggio è un lungo canto di libertà, che attraversa, da Oriente a Occidente, popoli e anime. L’arte non si ferma, ma in momenti come questi diviene urgenza, necessità e grido di libertà. Nonostante tutto.