“Qualche tempo fa, con grande fragore mediatico, fu enfatizzato il “via libera” di Berlusconi alla candidatura dell’onorevole Mastella. Una candidatura, dunque, di schieramento, espressione di Forza Italia”. A scrivere è MezzogiornoNazionale di Pasquale Viespoli che intervine dopo la candidatura dell'ex ministro della Giustizia. “L’onorevole Mastella ha ufficializzato la sua ri-discesa in campo, rivendicando il supporto di due liste “personali”. Tanto è bastato all’onorevole Giuseppe De Mita per palesare una possibile convergenza su Mastella, proprio per il profilo della sua candidatura, espressione, secondo lui, di un “civismo intelligente” e non un residuato berlusconiano.
La differenza, senza scomodare De Gregori, salta agli occhi e non è un sofisma politicista ma una rilevante questione politica. L’onestà intellettuale dell’on. De Mita è fuori discussione. Sicchè, seguendo la coerenza e la logica del suo ragionamento, non è una forzatura concludere che sulla candidatura di Mastella o c’è l’Udc o c’è Forza Italia, a meno che, anche quest’ultima, che si caratterizza per un imbarazzante silenzio, non diventi essa stessa civica, cioè scompaia come soggetto partitico. A commento di un recente sondaggio, la parlamentare locale si affrettò ad evidenziare la centralità di Forza Italia. Ci pare evidente che nel racconto mastelliano, nella migliore delle ipotesi, la funzione di Forza Italia più che centrale è ancillare. Nella versione demitiana è anche peggio. D’altra parte, non potrebbe essere diversamente, quando ci si accredita per la furia giovanilistica e rinnovatrice, al limite dell’ideologia rottamatrice, e si finisce con l’accettare, senza rivendicare la dignità e l’autonomia del territorio, la candidatura di Mastella, noto esponente del rinnovamento generazionale e politico, tanto predicato”.