Alle dichiarazioni sono seguiti i fatti. Dopo il disappunto apertamente manifestato dal sindaco di San Leucio del Sannio, Nascenzio Iannace, in merito all'assegnazione della sede legale dell'Istituto 'Settembrini' al comune di Ceppaloni, l'esecutivo sanleuciano ha ora formalizzato il ricorso al TAR Campania contro la decisione dell'Ufficio Scolastico. Una mossa già annunciata da Iannace che aveva chiaramente definito 'un colpo basso' quello perpetrato dal comune di Ceppaloni ai danni dell'ente sanleuciano. Una circostanza giudicata inappropriata alla luce delle motivazioni ora rinvenibili anche nel documento sottoscritto dalla giunta comunale. Nella delibera licenziata sabato mattina dagli amministratori locali, si ripercorrono le tappe dell'iter che aveva individuato nel plesso sanleuciano la sede della presidenza dell'Istituto, ma l'elemento di novità risiede nell'enumerazione dei criteri in base ai quali l'ufficio scolastico avrebbe dovuto stabilire il plesso più idoneo ad ospitare la sede legale del 'Settembrini'.
Nell'atto licenziato dalla giunta si legge che la decisione assunta dall'ufficio scolastico provinciale “non ha in alcun modo coinvolto il Comune di San Leucio del Sannio, ma si è limitata a dare supina attuazione alla richiesta del Sindaco di Ceppaloni basata sull’unico elemento della popolazione residente, senza in alcun modo temere conto degli altri criteri enunciati nella delibera di Giunta Regionale”. Più di uno quindi i criteri enunciati nell'atto di dimensionamento della rete scolastica emesso dall'esecutivo campano. “Oltre a quello della popolazione residente – scrivono gli amministratori – sussistono i criteri dell’accessibilità e della posizione geografica dei comuni medesimi, delle caratteristiche e della disponibilità dei locali della sede. Il Comune di San Leucio rispetto al bacino territoriale comprendente i tre comuni interessati ( Apollosa, Ceppaloni e San Leucio), riveste posizione geografica centrale e migliore accessibilità”.
Altra circostanza riportata a sostegno del ricorso presentato al tribunale amministrativo è che “nel corso degli ultimi due anni l'ente ha investito ingenti risorse proprio per mettere a disposizione della Dirigenza e degli uffici dell’Istituto locali adeguati ed in regola con le vigenti normative”. Di contro, si legge nella delibera “il Comune di Ceppaloni, come ammesso dallo stesso Sindaco, Claudio?Cataudo, sugli organi stampa, deve ancora attivarsi per rendere la sede della direzione di Ceppaloni accogliente e munita di ogni servizio per espletare al meglio le attività”. Alla luce delle motivazioni riportate in delibera l'esecutivo sanleuciano ritiene che “la disposizione del MIUR del 23.02.2015 pare illegittima nella parte in cui non tiene in alcun conto dei criteri citati ed anzi si palesa illogica in un momento in crisi economica che attanaglia gli enti locali, si decide di spostare la sede legale dell’Istituto vanificando e rendendo inutile la spesa già sostenuta dal Comune di San Leucio del Sannio per adeguare i locali sede degli uffici, e la porta in un comune che dovrà sostenere gli stessi sforzi economici per adeguare i locali creando un inutile spreco di risorse pubbliche”.