“L’ecomafia – denuncia Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania –  è sempre lo stesso mostro che continua a mordere il paese e a ucciderne la bellezza. Troppo pericolosamente, come raccontiamo da più di 20 anni. L’anno trascorso quello del 2015 è l’anno della legge che introduce finalmente nel codice penale uno specifico Titolo dedicato ai delitti contro l’ambiente, che punisce chi vuole fare profitti a danno della salute collettiva e degli ecosistemi. Uno strumento fondamentale per combattere anche quella zona grigia, dove impera la corruzione che è diventata il principale nemico dell’ambiente a causa delle troppe amministrazioni colluse, degli appalti pilotati, degli amministratori disonesti e della gestione delle emergenze che consentono di aggirare regole e appalti trasparenti. Necessario un cambio di passo, senza una lotta efficace contro le varie forme di criminalità ambientale non ci potrà mai essere nessuna svolta green in Campania, né il rilancio della nostra economia sotto il segno dell’efficienza, dell’innovazione e della sostenibilità”.

In Campania, secondo ultimo Rapporto Ecomafia di Legambiente, ci sono 3.725 reati ambientali, 37 arresti, 3636 persone denunciate e arrestate e 1.202 sequestri. "In Campania-  denuncia Legambiente – l’intreccio tra camorra e politica è un impasto di cemento. Licenze edilizie fantasma, ordinanze di demolizione nascoste nei cassetti, piani regolatori e appalti truccati, abusivismo. Un assegno in bianco da mettere nella cassaforte dei clan e una manna per i colletti bianchi del mattone. La Campania si conferma a livello nazionale la regione più sfregiata dal mattone selvaggio con 835 infrazioni, il 14,5% sul totale, con 1.020 persone denunciate, tre arresti e 260 sequestri. In provincia di Salerno sono 220 le infrazioni 291 persone denunciate e 21 sequestri effettuati, mentre alti sono i dati sul fronte dei rifiuti dove in Provincia di Salerno sono 166 infrazioni, 185 persone denunciate e 71 sequestri".

G.A.