Avellino

In occasione dell’iniziativa “Combattiamo l'indottrinamento culturale dei nostri bambini" Sabino Morano ed Ettore de Conciliis hanno annunciato una campagna di sensibilizzazione riguardo all’opportunità della visione di uno spettacolo gender “Fa’ Afafine - Mi  chiamo Alex e sono un dinosauro” da parte dei bambini delle scuole elementari.

“Non siamo omofobi e nemmeno portatori di censura, la nostra è una battaglia di libertà a difesa della libertà di poter scegliere da parte dei genitori, con consapevolezza, se consentire ai propri bambini di otto anni, di assistere ad uno spettacolo che, non per tutti può essere considerato adatto”. Così esordisce Sabino Morano fondatore dell’associazione di centro-destra Primaverairpinia. “Chiediamo - continua - lo spostamento dello spettacolo in orario extra-scolastico per dare una reale possibilità di scelta. L’attuale organizzazione per tempi e modalità ha rappresentato a nostro avviso una  grave leggerezza da parte del Provveditore?

Per Ettore de Conciliis è necessario informare bene i genitori sulla natura dello spettacolo. “Alex non è un dinosauro, come indica in maniera fuorviante il titolo, è un bambino bisessuale. Proprio per questo daremo vita fuori dalle scuole ad un volantinaggio informativo. I genitori devono poter scegliere, ed una istituzione pubblica non può offrire la visione parziale di una minoranza culturale, facendola passare per una verità assoluta”.

Sulla questione è intervenuta anche l’esponente cittadina di Primaverairpinia Annamaria Vecchione: “Per me il regresso é l'imposizione che tutto è normale; per essere moderni non è necessario imporre la cultura gender, ma far capire ai giovani che probabilmente prima della cultura gender esistono l'uomo e la donna e poi il resto. La scuola oltre a non imporre, doveva preparare i ragazzi. Secondo quale principio i bambini di scuola primaria potrebbero capire qualcosa, mi sembra che lo spettacolo sia diventato un modo per  Cipriano di pubblicizzare il suo personaggio”.

A questo punto Primaverairpinia chiede con forza che lo spettacolo in questione venga spostato in orario extra scolastico ed annuncia una serrata campagna di informazione rivolta ai genitori degli scolari coinvolti nell’iniziativa.