«Ricordo solo che la morte è sopravvenuta dopo tanto tempo e Luca ha sofferto molto. Lo abbiamo davvero torturato». Confessa Manuel Foffo e ricorda quella giornata da incubo, quando, sballati dalla cocaina e dall'alcool, hanno deciso di uccidere una persona «per vedere che effetto faceva». Luca Varani è morto così.

«Ammetto - dice ai carabinieri - di aver ucciso il ragazzo che avete trovato nel mio appartamento. L'ho fatto insieme con il mio amico Marco Prato. Abbiamo usato due coltelli e un martello. Io ho colpito Luca al collo e forse anche in altre parti del corpo».

«Ci siamo chiusi in casa mercoledì 2 marzo. Non abbiamo mai mangiato né dormito. E abbiamo chiamato più volte lo spacciatore per farci portare la cocaina. Quanti grammi non so, ho speso 1500 euro. Abbiamo bevuto fino a scoppiare. Volevamo vedere fino a dove resistevamo». Prato è gay, Foffo dichiara di essere eterosessuale, ma cede alle offerte di sesso di Marco e lui lo filma. Avviene una prima volta, poi una seconda, durante un veglione di Capodanno.