Le motivazioni saranno depositate entro quarantacinque giorni, ma il dato, incontestabile, si traduce in un punto a favore incassato dall'accusa nella fisiologica partita con la difesa. Perchè il Riesame, non accogliendo il ricorso presentato dall'avvocato Roberto Prozzo, che ne chiedeva l'annullamento, ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare con la quale lo scorso 9 febbraio sono finiti agli arresti domiciliari il sindaco di San Lorenzo Maggiore, Emmanuele De Libero, e Pellegrino Colangelo, capo dell'ufficio tecnico. Entrambi sono stati chiamati in causa da un'indagine, curata dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Cerreto Sannita e diretta dal Procuratore reggente Giovanni Conzo e dal sostituto Palumbo, su una presunta tangente che sarebbe stata pretesa da un imprenditore per alcuni lavori di infrastrutturazione, in subappalto, nell'area Pip di San Lorenzo Maggiore. Concussione, questa l'ipotesi di reato contestata in un'inchiesta che, avviata dopo la denuncia del titolare di una ditta di San Lorenzo Maggiore nel maggio 2015, è stata supportata da intercettazioni, da alcune registrazioni operate dallo stesso imprenditore e dalle riprese video che avevano fissato il pagamento, secondo gli inquirenti, della seconda tranche di una 'mazzetta' da 70mila euro: la prima di 10mila euro nel maggio 2015, l'altra di 1000 a luglio. Una ricostruzione alla quale, durante gli interrogatori, la difesa ne aveva opposto un'altra di segno opposto, sostenendo l'infondatezza dell'impianto accusatorio.
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