Roccabascerana

Si firmano "gli ultimi ragazzi che non hanno abbandonato Roccabascerana", e non rinunciano a dire la propria in vista del voto. Con una lettera aperta che pubblichiamo integralmente: "Ormai da anni e da svariati mandati si sente parlare di rinnovamento, di puntare su menti fresche, di costruire una nuova classe politica pronta ad impegnarsi nel prossimo avvenire di questo Comune abbandonato al proprio declino che, come tanti altri, non riesce più da tempo a trovare quella ricetta segreta per rialzarsi. Legato con un invisibile filo d'acciaio all'arcaico modo di fare politica, spesso riflesso di quei fiorenti anni '80 che per le nuove generazioni sono solo un mito da ascoltare e un conto da pagare. I nostri predecessori, chi più chi meno hanno ben pranzato. Sazi, ormai ci chiedono solo di pagare il conto. C'è chi dice che vuol puntare sulle nuove leve ma poi lo fa solo sulla carta. Il copione è quello di candidare un paio di ragazzi (magari con larghe e ben radicate famiglie) per poi usarli per specchietto per le allodole una volta eletti al municipio. Ebbene non si condanna neanche questo fino in fondo. D'altronde è naturale che con il trascorrere degli anni e con i forti cambiamenti che subisce la politica, si diventa obsoleti senza rendersene conto ed è pur vero che nessuno ha mai appoggiato in prima istanza un gruppo di inesperti ragazzi spesso ritenuti inappropriati e da tenere d'occhio perché loro, le vecchie glorie, sanno come si amministra e hanno le strategie giuste da mettere in campo. Invece a Roccabascerana in questa prossima tornata elettorale c'è qualcosa di diverso nell'aria: i giovani puntano sui giovani. Ci si è resi conto che sempre più ragazzi stanno avendo piccole e grandi soddisfazioni nella loro vita personale, giovani professionisti, menti allenate che stanno emergendo e fronteggiando i tempi di crisi e difficili in cui stanno crescendo partendo proprio da zero. Allora perché non tentare di prendere le redini di questo carroccio sgangherato e mal funzionante quale il municipio rocchese? La cittadinanza è stanca delle solite promesse e dei soliti personaggi che escono di casa a preoccuparsi del bene pubblico ogni 5 anni per quei 2 o 3 mesi antecedenti alle elezioni. Il popolo non crede più alle promesse di occupazione dei propri figli. E' stato fatto tanto e troppo sbagliato per lasciare ancora l'opportunità di amministrare a modo loro e a modo dei vecchi politici piesseini o democristiani. Il mondo in 30 anni è cambiato ed è cambiato il modo di fare politica. Si conviene, tra gli under del comune, che non c'è più bisogno delle opere faraoniche ma di una micro gestione pronta a rendere il terreno fertile per la nuova classe sociale del paese. Sanno bene di non poter promettere occupazione ma possono creare le condizioni giuste per far nascere nuove opportunità e per non costringere quei pochi coraggiosi ad abbandonare il nostro territorio. Anzi, sanno meglio che il futuro per i nostri borghi è fondato solo sul microturismo e sulla rivalutazione agricola e rurale. Questo i giovani lo sanno e adesso si stanno scambiando le varie opinioni e idee. Si stanno confrontando tra loro nel vero senso, sono motivati da nuove idee e nuovi piani di attuazione. Certo, sarebbe doppia la soddisfazione se si vedessero il sostengo di qualche vecchia gloria che è riuscita a passarsi la mano sulla coscienza valutando fallito il proprio modo di amministrare e di fare politica. Sono in gamba 'sti ragazzi. Sanno bene che l'esperienza è la chiave del successo ma vogliono dettare le linee guida di un vero rinnovamento. C'è un' aria stantia da troppo tempo. In ogni buona famiglia e in ogni casa pulita si aprono le finestre e si fa entrare aria fresca, anche se questo non dovesse piacere ai nonnini infreddoliti", conclude la missiva. La sfida verso il voto è lanciata.

Redazione