In campagna elettorale era stato uno degli argomenti più dibattuti. Inserito nei programmi di tutte le liste e protagonista nelle piazze dei comizi, in particolar modo in quelle dell’area settentrionale del Comune di Sant’Agata de’ Goti. Il completamento della rete fognaria del centro caudino è infatti una di quelle “incompiute” di cui spesso ci si dimentica. Almeno che non si abiti a Laiano o nelle altre località a nord del fiume Isclero. L’amministrazione Valentino però, a questa carenza, pare abbia trovato rimedio grazie a due progetti che in sede regionale sono già stati licenziati e che dovrebbero permettere a Palazzo San Francesco di intervenire sulla rete fognaria comunale grazie ad un corposo finanziamento di oltre dieci milioni di euro. In realtà i finanziamenti sarebbero due. Un primo, di importo complessivo di 6.800.000 euro, destinato al solo Comune di Sant’Agata per interventi di completamento della rete fognaria comunale. Ed un secondo, di importo di 3.700.000, destinato all’ambito territoriale BN2 che comprende i comuni di Dugenta, Durazzano, Limatola e appunto Sant'Agata de’ Goti. Questo secondo intervento sarebbe destinato invece a “Interventi per il disinquinamento del Bacino Nord e Sud del Fiume Isclero. Realizzazione impianto comprensoriale e completamento degli emissari”. I soldi, tanti, sono quelli del “Grande Progetto: Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali delle Aree Interne” licenziato da Arcadis, l’agenzia regionale per la difesa del suolo. Finanziamenti che serviranno all’amministrazione santagatese per completare la rete fognaria comunale e potenziare, raddoppiandola, la capacità dell’impianto di depurazione di Reullo. Un finanziamento importante per una sfida importante: completamento del sistema fognario comunale significa infatti far sì che la rete raggiunga anche quelle zone del territorio santagatese che per motivi legati all’altitudine ed alla conformazione geografica, non hanno mai goduto degli stessi servizi degli altri cittadini. Senza dimenticare un altro aspetto, non certo secondario, che è quello della salvaguardia dell’ambiente.
di Vincenzo De Rosa