Quindici

«Pronto, sono io. Ho fatto una cavolata. Aiutami». E' andata più o meno così la telefonata che una signora di Quindici, residente nel rione Casamanzi, ha fatto quest'oggi alla cognata per avvertirla del suo tentativo di suicidio. Poco prima di usare il cellulare la donna aveva ingerito, infatti, un cocktail di farmaci. Non solo, aveva provato anche a tagliarsi alla gola con una lama. Per fortuna, la ferita non le è stata letale. E, soprattutto, meno male che sul posto sono arrivati con celerità i soccorsi. La cognata si è affrettata, infatti, a chiamare il 118, allertando contemporaneamente anche i Carabinieri della locale caserma. I militari agli ordini del maresciallo Giovanni Pagano sono stati fra i primi ad arrivare presso l'abitazione di via Casamanzi dove la donna viveva da sola, essendo separata ed avendo figli che risiedono altrove. Sono stati i carabinieri a coordinare le operazioni di soccorso. Ora, la signora è ricoverata in prognosi riservata presso l'ospedale "Santa Maria della Pietà" di Quindici. Non sarebbe in pericolo di vita. E' comunque grave, i medici la tengono sotto stretta osservazione, evitando che i medicinali assunti in dose massiccia possano avere effetti deleteri e devastanti sul suo organismo.

 

Faro