Appena sei anni fa l’allora Ministro di Giustizia Angelino Alfano inserì Sala Consilina fra le sette città italiane in cui realizzare un nuovo penitenziario. Una casa circondariale che avrebbe dovuto ospitare 200 detenuti fra uomini e donne. Tutto cambiato adesso, con il carcere di Sala diventato una struttura chiusa, senza detenuti e con meno di una ventina di organico del personale fra impiegati e agenti della penitenziaria. Tutti in servizio ogni giorno a guardia di celle vuote, con il sindaco Cavallone a scendere in campo con una singolare protesta. Per sensibilizzare l’opinione pubblica ed avere, finalmente, un confronto con l’attuale ministro Orlando.
Redazione