Grazie ailoro studi, hanno individuato e confermato l'esistenza di quasi 200 blazar. Sono un astrofisico napoletano del dipartimento di Fisica della Federico II, Raffaele D'Abrusco, e un ricercatore dell'università di Torino, Francesco Massaro. 

Due veri e propri "cacciatori" di queste particolari "sorgenti altamente energetiche" che, come spiega Bianca de Fazio su Repubblica.it, hanno coordinato un progetto di ricerca che ha coinvolto una diverse università internazionali, l'Istituto nazionale di Fisica nucleare, l'Istituto nazionale di Astrofisica e la Nasa.

Scoperte che aprono qualche squarcio nei grandi e affascinanti misteri dell'Universo che avvolgono l'eterno interrogativo sul dove sia la materia oscura. 

Pur producendo una quantità enorme di energia, i blazar - si legge -sono tutt'altro che facili da individuare a causa dell'atmosfera. Per identificarli, è stato usato il telescopio spaziale Fermi, messo in orbita dalla Nasa. 

Gli importanti studi dei due astrofisici sono stati appena pubblicati su Astrophysical Journal e Astronomical Journal e