Da un lato lo sblocco delle assunzioni e l'arrivo  ormai imminente di 1200 nuove unità, dall'altro la mannaia sui primari. Fronte comune di Regione, struttura commissariale, per avviare la «rivoluzione» della sanità promessa dal governatore Vincenzo De Luca. Ma il decreto Lorenzin resta lo scoglio da superare con il secco no di Ordine dei Medici e sindaci della Terra dei Fuochi. Per le nuove assunzioni, di medici e infermieri, è questione di giorni. 

Basta tagli verticali applicati dall'alto, senza criterio e senza rispetto per il territorio e le sue irrinunciabili esigenze per la Campania lo dice il presidente dell'ordine napoletano, Scotti. «Finché sarò presidente di quest’Ordine mi batterò affinché al centro del sistema Sanità ci sia la salute dei pazienti, e solo in subordine si guardi a ragioni di carattere economico. Tagliare gli sprechi è un conto, tagliare le prestazioni è tutt’altra cosa. Per questo l’Ordine dei Medici di Napoli accoglie con favore la protesta che vede in prima linea i sindaci della cosiddetta ‘Terra dei fuochi’”. E’ una posizione netta quella espressa da Silvestro Scotti in merito al decreto Lorenzin sull’appropriatezza delle prestazioni sanitarie ai cittadini.