Intere generazioni di boss dietro le sbarre e ora la guerra è quella tra i baby boss, armi in pugno e a cavallo di moto e ciclomotori pronti a tutto per ottenere il predominio. E' il quadro che restitutisce il ministro Alfano, che presto manderà 400 soldati a Napoli per placare, fermare, bloccare la guerra di camorra. «In soli tre quartieri di Napoli, dall'aprile all'ottobre del 2015 abbiamo arrestato 180 persone. Abbiamo mandato in galera generazioni di boss della camorra, dai Gionta agli Schiavone e agli Zagaria. Questa nostra grande presenza sul territorio ha determinato nella criminalità un vuoto che non è stato occupato da una nuova gerarchia camorristica, ma da baby gang che entrano in conflitto fra loro per il controllo del traffico di droga». È quanto riferisce il ministro dell'Interno Angelino Alfano durante il programma "Voci del Mattino" su Radio1 Rai, parlando in particolare dei recenti casi verificatisi a Napoli.
Osserva il titolare del Viminale: «Il mondo è cambiato: non possiamo credere che a 15, 16, 17 anni non si abbia la piena consapevolezza della gravità di possedere una pistola. Ecco perché ho proposto l'abbassamento dell'età punibile».
«I boss sono in galera: ora stese e guerra di baby gang»
Il ministro: il mondo è cambiato. Sanno quello che fanno. Si abbassi età punibile
Redazione Ottopagine
Abbiamo mandato in galera generazioni di boss della camorra, dai Gionta agli Schiavone e agli Zagaria. Questa nostra grande presenza sul territorio ha determinato nella criminalità un vuoto che non è stato occupato da una nuova gerarchia camorristica