Il tribunale amministrativo di Salerno ha rigettato i motivi del ricorso presentato dal Consorzio stabile di imprese “Infratech” e l’impresa Avitabile in seguito all’esclusione dalla procedura di gara relativa al bando pubblicato dal comune di Mercogliano relativo alla «Valorizzazione, riorganizzazione ed integrazione dei percorsi nello spazio urbano attraverso azioni di qualità finalizzate allo sviluppo sostenibile economico e sociale» che darà vita alla realizzazione di un nuovo centro formativo nella cittadina ai piedi del Partenio e precisamente in via Matteotti. Una gara importante, insomma, che prevede un importo complessivo di ben 2.859.984,70 euro che andranno a ricadere su fondi Por Campania e aggiudicati dalla vincitrice associazione temporanea di imprese con capogruppo la «ATI Base House srl» con sede a Montemiletto.
La sentenza emessa dal Tar di Salerno ha accertato la legittimità della procedura di gara, contestata appunto dalle due imprese, rigettando punto per punto la richiesta di annullamento della gara. Per l’amministrazione comunale :«la sentenza conferma per l'ennesima volta l'ineccepibile e buon operato della macchina amministrativa guidata dal sindaco Massimiliano Carullo che anche questa volta è riuscito nel suo unico interesse, ovvero a tutelare la crescita del paese e con essa una migliore vivibilità, evitando risultati distruttivi, strumentali ed azzardati di chi certamente alla Città di Mercogliano non tiene». I lavori del Polo formativo, la cui durata è fissata in 196 giorni, comprendono oltre la realizzazione della struttura dedicata alla formazione, anche la riqualificazione delle aeree a verde, la viabilità, i sottoservizi e il rifacimento dei marciapiedi di una zona periferica della città.
Alla base della contestazione avanzata dal Consorzio stabile, c’era la valutazione effettuata dalla commissione di gara riguardo il criterio che richiedeva tecnologie e materiali innovativi in grado di migliorare il comportamento sismico della struttura del polo formativo. A tale elemento fu attribuita la valutazione di 0 punti su 15 e dunque bocciata una proposta migliorativa dell’ offerta che prevedeva la realizzazione di una struttura ex novo in acciaio che, secondo il Consorzio, avrebbe portato diversi vantaggi tra cui l’annullamento dei costi di gestione e manutenzione da parte dell’amministrazione comunale.
La commissione di gara, presieduta dall’ingegnere Morisco dell’Utc e da altri due membri, indicava la scarsa efficacia dell’acciaio in zone sismiche e la non innovatività del progetto. Di qui la richiesta di accesso agli atti da parte del consorzio stabile e la conseguente decisione di adire alle vie legali, notificando in data 5 gennaio, al sindaco Massimiliano Carullo e al dirigente dell’ufficio tecnico l’avvio del ricorso al Tar contro l’aggiudicazione definitiva della gara in nome di una presunta illegittimità nella valutazione tecnica assegnata. Ma il Tar, con una sentenza lampo (il ricorso era stato presentato il 29 gennaio scorso) ha rigettato punto per punto il ricorso. Seppur non valutando l’aspetto tecnico contestato dal Consorzio. Il quale fa sapere che ha inviato all’Ufficio tecnico comunale e alla segreteria generale la richiesta di documentazione integrativa per poter presentare appello al Consiglio di Stato.