Ceppaloni

E' in una lettera indirizzata ai vertici di Poste Italiane che l'amministrazione comunale di Ceppaloni, guidata dal sindaco Claudio Cataudo, oppone netta contrarierà alla scelta assunta dall'azienda relativamente alla chiusura dell'ufficio postale della frazione San Giovanni. Nella missiva trasmessa anche al prefetto di Benevento, alla Procura della Repubblica, al presidente dell'Anci e al presidente della Repubblica si legge che: “L’Amministrazione Comunale di Ceppaloni, preso atto che Poste Italiane ha posto in essere un piano di ristrutturazione degli uffici postali, è vicina agli abitanti delle numerose frazioni che si servono dell’ufficio postale della frazione San Giovanni per scongiurarne la chiusura”. Diverse le circostanze contestate dagli amministratori locali: “In primis – si legge nella lettera - non si condivide il metodo adottato in quanto Poste Italiane avrebbe dovuto prioritariamente contattare l’amministrazione comunale per valutare insieme il grado di disagio della popolazione locale e, soprattutto, delle fasce più deboli e meno giovani della popolazione che hanno maggiori difficoltà a spostarsi.

L’eventuale chiusura non solo comporterebbe l’impossibilità per centinaia di persone di riscuotere presso l’ufficio postale della propria zona l’assegno pensionistico, atto che rappresenta tra l’altro per molti anche un momento significativo di socialità e incontro, ma creerebbe ulteriori disagi ai tanti che negli ultimi anni sono stati costretti ad aprire libretti postali o conti correnti presso le poste, per effetto della scelta del governo Monti sulla riscossione delle pensioni sopra i mille euro; è da considerare che Poste Italiane ha tratto enormi benefici da questo rapporto fiduciario creato con i pensionati e ora chiudendo decine di sportelli espone i loro clienti ad enormi disagi e difficoltà”.

Altra circostanza penalizzante per il comune e ricordata nella missiva è la chiusura dell'ufficio della frazione Beltiglio, avvenuta nell’estate del 2012: “I cittadini di Ceppaloni hanno già dovuto subire il disagio della chiusura di un ufficio postale qualche anno fa – spiegano nella nota - e la chiusura di un secondo ufficio aumenterebbe il disagio. E’ evidente, che questa scelta costituirebbe un’ulteriore spinta allo spopolamento di zone già marginali e penalizzate. Per questo è fondamentale che insieme all’Anci e alla Regione, venga data vita ad una reazione immediata. L’invito è rivolto anche ai parlamentari campani affinché svolgano un ruolo decisivo, chiamando all’azione il governo nazionale, a difesa dei servizi ai cittadini”. Infine l'amministrazione commenta: “Si ritiene doveroso precisare che, pur comprendendo la necessità di ottimizzare costi e qualità della gestione del servizio, è altresì indispensabile un approfondimento riguardo i parametri utilizzati per l’individuazione degli sportelli, ciò anche alla luce dell’alto valore sociale che gli stessi rivestono per le comunità interessate.

Il piano non può non destare forti preoccupazioni: il ruolo di servizio essenziale per tanti cittadini, di presidio territoriale e di prossimità (soprattutto per le fasce deboli della popolazione) e di supporto alle piccole attività produttive, commerciali e turistiche rischia di venire meno e creare ulteriori problemi alle nostre comunità. Oltre naturalmente ai timori per i lavoratori coinvolti nel 'piano di razionalizzazione'. Quando si opera sul territorio e si ragiona di servizi universali la visione economista non basta, bisogna avere coraggio e capacità di costruire soluzioni in grado di offrire efficienza, qualità e benessere diffusi. Pertanto l’amministrazione di Ceppaloni fa appello alle autorità in indirizzo affinchè si adoperino per la non soppressione dell’ufficio postale della frazione di San Giovanni”.